In G.U. il decreto di riparto del fondo previsto per i territori della zona rossa

È stato pubblica in Gazzetta Ufficiale n. 142 del 5 giugno 2020 il decreto del Ministero dell’Interno del 27 maggio 2020 concernente il “Riparto a favore di cui al comma 6 dell’articolo 18 del decreto legge 8 aprile 2020, n. 23, sulla base della popolazione residente, del fondo, istituito con una dotazione complessiva pari a 200 milioni di euro, destinato ad interventi di sostegno di carattere economico e sociale”.
Si ricorda che l’articolo 112 del DL Rilancio istituisce presso il Ministero dell’interno un fondo di 200 milioni di euro per l’anno 2020 in favore dei comuni ricadenti nei territori delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza, di cui al comma 6 dell’articolo 18 del decreto-legge 9 aprile 2020, n. 23.
L’articolo 18 del D.L. n. 23 del 2000 ha disposto per determinati operatori economici la sospensione dei versamenti tributari e contributivi, nonché dei premi per l’assicurazione obbligatoria. In particolare, il comma 6 ha previsto un allargamento dei requisiti per beneficiare della sospensione del versamento dell’IVA nei mesi di aprile e maggio 2020 a favore dei soggetti domiciliati in alcune province particolarmente colpite dall’emergenza Covid-19, ovvero Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Bando 2020 per selezionare i centri di raccolta comunali ammessi ai contributi

Pubblicato il nuovo Bando per l’ammissione e la selezione dei Centri di Raccolta dei RAEE che potranno beneficiare dello speciale Programma di contributi previsto dall’Accordo di Programma ex art. 15 del d.lgs. 49/14 tra ANCI, Centro di Coordinamento RAEE, Produttori di AEE e Aziende della Raccolta (“Fondo 13 Euro/tonnellata premiata” e “Fondo Comunicazione”).
Il Bando si articola in tre Misure. Oltre che per la realizzazione di opere e l’acquisto di beni funzionali all’operatività dei Centri di Raccolta, i Comuni e le Aziende di Gestione, potranno infatti presentare la domanda per richiedere contributi per la realizzazione di nuovi Centri di Raccolta, per progetti di comunicazione locale e per l’attivazione di sistemi per la raccolta continuativa dei RAEE domestici sul territorio.
Le domande di ammissione al contributo dovranno essere predisposte e trasmesse esclusivamente on-line a partire dal 3 giugno 2020 ed entro e non oltre le ore 12.00 del 31 luglio 2020, compilando l’apposito “Modello di Domanda” disponibile nell’area riservata ai Sottoscrittori del portale del CdC RAEE (www.cdcraee.it), fornendo – unicamente mediante l’applicativo on-line – l’ulteriore documentazione prevista.
Si specifica che per le candidature alla Misura B, sarà necessario preventivamente registrarsi al portale del CdC RAEE.
Tutte le informazioni utili e il testo del Bando sono disponibili sui portali web di ANCI (www.anci.it) e del Centro di Coordinamento RAEE (www.cdcraee.it).
La Segreteria Tecnica del Bando è disponibile ai numeri 06-68009298 – 06-68009257, e agli indirizzi e-mail info@raee.anci.it e pec segreteriatecnicaanciraee@pec.anci.it attivi dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.00.

Allegati:

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Le memorie della Corte dei conti sulle misure del DL Rilancio

La Corte dei conti ha trasmesso alla V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei deputati la propria Memoria sul decreto-legge n. 34/2020 recante misure urgenti in materia di salute e di sostegno al lavoro e all’economia (A.C. 2500).
“Come già osservato in occasione della manovra finanziaria dello scorso marzo, in un contesto di emergenza sanitaria quale quello che stiamo attraversando, la politica di bilancio è chiamata a giocare un ruolo indispensabile” osserva la magistratura contabile, aggiungendo che “La necessità di prevedere un lungo periodo di convivenza con il virus (in attesa degli sviluppi attesi sul fronte delle cure e del vaccino) richiede, innanzitutto, di rafforzare il sistema sanitario adeguandolo ad una emergenza particolare, consentendo in tal modo di corrispondere alle attese di cura dei cittadini. Di qui non si può che condividere lo sforzo operato nel decreto di incidere sull’assistenza territoriale, prevedendo misure che, pur concepite nell’emergenza, sembrano destinate a estendere la loro validità anche oltre tale limite”.
Il documento, richiesto nell’ambito del ciclo di audizioni sul d.l 34/2020, dopo aver esaminato il contesto macroeconomico in cui si colloca l’intervento e il quadro complessivo della manovra, si sofferma sulle singole misure, per la sanità, per i lavoratori, di sostegno a imprese e famiglie, fiscali e per gli enti territoriali.
Nelle conclusioni, la Corte ribadisce la necessità di erogare rapidamente agli aventi diritto i fondi stanziati, riducendo al minimo quei passaggi amministrativi non indispensabili che possono determinare un rallentamento e, quindi, una riduzione nell’efficacia delle misure assunte”.

 

La redazione: PERK SOLUTION

Pagamenti PA, MEF e CDP firmano convenzione per anticipazioni di liquidità

Il Ministero dell’economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti hanno sottoscritto la Convenzione prevista dall’articolo 115 del DL n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome, maturati alla data del 31 dicembre 2019, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali. Sono stati altresì approvati i “Contratti tipo” per la concessione delle relative anticipazioni di liquidità in favore degli Enti.

Le richieste delle anticipazioni, che avranno durata fino ad un massimo di trenta anni e saranno regolate ad un tasso fisso dell’1,226%, dovranno essere inviate a Cassa Depositi e Prestiti nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 7 luglio 2020.

La misura si affianca alle ulteriori iniziative governative varate per rispondere alle esigenze dei territori, nell’attuale contesto di crisi sanitaria. A beneficiare dell’accelerazione del pagamento dei debiti degli enti territoriali saranno le imprese e gli altri creditori della P.A, che potranno così ottenere un significativo importo di risorse (12 miliardi di euro): 8 miliardi saranno destinati al pagamento di debiti commerciali degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome e i restanti 4 miliardi serviranno per i debiti degli enti del servizio sanitario nazionale. Cassa Depositi e Prestiti comunicherà all’ente beneficiario la concessione dell’anticipazione entro il 24 luglio 2020.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Corte dei conti, emanate le linee guida e relativi questionari sul bilancio di previsione 2020-2022 e sul rendiconto 2019

La Corte dei conti, Sez. Autonomie, con deliberazioni nn. 8 e 9 del 28 maggio 2020 ha approvato le linee guida e i relativi questionari rispettivamente al bilancio di previsione 2020-2022 e al rendiconto della gestione 2019.

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO:

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Il documento ANCI sul dl Rilancio presentato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

L’ANCI ha presentato, il 27 maggio 2020, alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato un documento sul DL Rilancio, nel quale vengono elencate le principali urgenze, dal punto di vista dell’insufficienza di risorse, che i Comuni stanno patendo in seguito all’emergenza Coronavirus.

Il documento rileva come i fondi specifici stanziati dal dl 34/2020 colgono in modo molto parziale l’intensità della crisi in atto presso i Comuni. In particolare:

– il fondo generale è nettamente sottodimensionato, non solo rispetto alle aspettative degli amministratori, ma anche in relazione alla più moderata richiesta Anci di 5 mld. di euro. La richiesta dell’Anci è di un incremento del fondo di 2,5 mld, da destinare per 2 mld. ai Comuni e per 500 mln. alle Città metropolitane e alle Province;

– il fondo per il ristoro della riduzione IMU destinata agli alberghi e ad una grande platea di altre strutture recettive (- 50% per il 2020) appare seriamente sottostimato: ANCI ritiene che la quota da assegnare ai Comuni coinvolti debba essere almeno raddoppiata, passando da 75 mln. circa a 150 mln. di euro; – il fondo relativo all’imposta di soggiorno copre appena un sesto del gettito 2019. Ad avviso dell’ANCI l’importo deve essere portato da 100 a 400 mln. di euro;

– il fondo per l’occupazione di suolo dei pubblici esercizi della perdita di gettito attualmente, che appare quantificato nel complesso correttamente, deve essere attentamente monitorato in fase di riparto. Appare inoltre opportuno chiarire in modo esplicito che le maggiori occupazioni dei pubblici esercizi sono escluse dall’applicazione del prelievo (con particolare riguardo alla Tosap, che in quanto “tributo” soggiace al divieto di esenzione da parte dell’ente locale, salvo casi espressamente indicati dalla legge;

– deve essere ulteriormente sostenuto il trasporto pubblico locale di competenza degli enti locali, con uno stanziamento aggiuntivo di almeno 300 mln. di euro (rispetto ai 500 attualmente previsti);

– va introdotto un intervento sulla TARI, sia in termini di risorse dedicate, sia per l’esigenza di uno schema ragionevole e uniforme di agevolazione nazionale, anche al fine di colmare l’assoluta insufficienza dello schema recentemente indicato da ARERA (Del. n. 158). Un’agevolazione robusta, puntata su tre mesi di difficoltà per le aziende sottoposte a lockdown, evitando distinzioni astruse tra “quota variabile” e “quota fissa” della tariffa, nonché estesa alle famiglie in maggiore difficoltà, può essere valutata intorno a 1,5 mld. di euro, di cui almeno 400 mln. da stanziare quale canale separato di ristoro in relazione alla citata disposizione dell’ARERA. ANCI ritiene, in proposito, quanto mai inopportuno che il costo delle agevolazioni indicate da ARERA possa essere accollato alle famiglie e alle aziende non direttamente colpite dai lockdown,.

Il decreto legge 18/2020 e con gli accordi di rinegoziazione/sospensione delle rate di mutui (MEF, CDP e Banche) si sono registrati allentamenti delle regole finanziarie, con effetti variabili tra le diverse fasce di enti:

– più libero utilizzo degli avanzi “disponibili”;

– facoltà di svincolo di quote di avanzo vincolato non già oggetto di obbligazione giuridica; – libero utilizzo degli oneri di urbanizzazione;

– sospensione delle rate capitali dei mutui con semplificazione della procedura introdotta dal dl Rilancio.

ANCI ritiene tuttavia essenziale un ulteriore e più ampio allentamento dei vincoli, in particolare per quanto concerne:

– avanzi “destinati”;

– liberalizzazione dell’uso della cassa vincolata;

– libero utilizzo di altre entrate vincolate (alienazioni, multe, vincoli minori).

Sono completamente ignorate alcune norme fondamentali sulle crisi finanziarie, quali:

– la sospensione del ripiano dei disavanzi (per tutte le fattispecie di disavanzo);

– la sospensione delle restituzioni di liquidità straordinaria (per predissesti, dissesti ed enti già sciolti per mafia);

– la sospensione delle procedure di predissesto e di dissesto “guidato” (da sentenza CdC);

– la facilitazione di accesso alla sospensione dei mutui per gli enti in dissesto.

 

 

 

Attribuite le risorse del fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali

Il Ministero dell’Interno ha provveduto ad aggiornare l’importo dei trasferimenti erariali con la quota in acconto, pari al 30 per cento, del fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali, previsto dall’art. 106 del D.L. 34/2020, c.d. Decreto Rilancio, in proporzione alle entrate accertate al 31 dicembre 2019 di cui ai titoli I e III (tributarie ed extra-tributarie, tipologie 1 e 2), come risultanti dal SIOPE. Il fondo è destinato ad assicurare ai comuni, alle province e alle città metropolitane, le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali in relazione alla possibile perdita di entrate locali connesse all’emergenza Covid-19. La norma prevede una verifica a consuntivo della effettiva perdita di gettito e dell’andamento delle spese, da effettuare entro il 30 giugno 2021, ai fini dell’eventuale conseguente regolazione dei rapporti finanziari tra Comuni e tra Province e Città metropolitane, con conseguente eventuale rettifica delle somme originariamente attribuite.

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali nel 2019

Il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale del Bilancio – ha pubblicato l’annuale indagine statistica sull’entità dei mutui contratti dalle Regioni, dalle Province autonome e dagli Enti Locali per il finanziamento degli investimenti pubblici e sul livello della relativa esposizione debitoria. Le informazioni sono state acquisite da un campione di istituti finanziatori residenti in Italia, costituito da 35 istituti di credito e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

L’indagine mostra un decremento dello stock delle passività a carico degli enti territoriali relativamente ai mutui: considerando congiuntamente regioni ed enti locali, il debito residuo al 1° gennaio 2020 è pari a 48,9 miliardi di euro a fronte dei 50,0 miliardi registrati al 1° gennaio 2019, con un decremento dello 0,10 per cento del PIL. In calo anche lo stock dei prestiti obbligazionari: da 6,9 a 6,5 miliardi.
L’esposizione debitoria dei soli Enti locali al 1° gennaio 2020 si attesta sui 32.822 milioni, rispetto ai 33.988 del 1° gennaio 2019, con una diminuzione del 3,2 per cento. L’importo registrato al 1° gennaio 2020 si riferisce per 32.795 milioni al complesso dei mutui in ammortamento e per i restanti 27 milioni alle anticipazioni di Tesoreria, cui gli Enti locali ricorrono per provvedere a transitorie carenze di liquidità.
I Comuni capoluogo e quelli di piccole dimensioni si confermano le classi sulle quali gravano le maggiori quote di indebitamento; infatti, l’esposizione dei Comuni capoluogo e quella dei Comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti si attestano entrambe a 11.786 milioni, pari al 35,9 per cento della esposizione debitoria complessiva. Con riferimento al livello di indebitamento pro-capite, i dati evidenziano un decremento medio complessivo delle quote pro-capite pari al 3,2 per cento. A tale valore medio concorrono principalmente i Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, con una diminuzione dell’8,3 per cento.
Relativamente alla distribuzione geografica dei valori del debito residuo pro-capite, al 1° gennaio 2020, i valori più elevati sono presentati dagli Enti locali del Piemonte, della Calabria, della Liguria e dell’Umbria, con quote per abitante rispettivamente pari a 920, 874, 843 e 741 euro. Per contro, le quote di indebitamento più basse si riscontrano per il Trentino Alto Adige, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia con valori pari, nell’ordine, a 194, 314, 320 e 322 euro per abitante.
I risultati dell’indagine mostrano nel 2019 un livello di nuove concessioni pari a 1.103 milioni, superiore rispetto ai 790 milioni rilevati nel 2018 (+39,5 per cento), con un aumento del ricorso al credito da parte dei comuni capoluogo. I settori in cui si concentrano maggiormente gli investimenti degli Enti locali sono “Opere varie” (27,2 per cento del totale nel 2019) e “Viabilità e Trasporti” (27,2 per cento).
Sotto il profilo della distribuzione territoriale il Lazio (22,8 per cento), il Piemonte (14,6 per cento) e la Lombardia (14,6 per cento) presentano l’ammontare più elevato di nuove concessioni, seguite dalla Campania (8,3 per cento) e dalla Toscana (6,9 per cento).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Danno erariale per assunzione in assenza dell’approvazione del bilancio consolidato

L’articolo 9, comma 1-quinquies del D.L. n. 113 del 24/06/2016 prevede l’impossibilità per gli enti territoriali di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, in caso di mancato rispetto dei termini previsti per l’approvazione di una serie di atti contabili, fra cui anche l’approvazione del bilancio consolidato, il cui termine, come ampiamente noto, è fissato al 30 settembre di ogni anno, ai sensi dell’articolo 151, comma 8, TUEL, per gli enti tenuti a tale adempimento. Appare evidente come le disposizioni in questione prevedano una misura estrema per l’amministrazione interessata e sono chiaramente indirizzate a stimolare, nell’ottica del conseguimento di una sana gestione delle risorse finanziarie, il perseguimento degli obiettivi di trasparenza e chiarezza nella rappresentazione della situazione economica e patrimoniale dell’ente locale al fine di stimolare la più ampia responsabilizzazione nei diversi livelli di governo dell’ente locale e si atteggiano quali norme rispondenti a garantire il coordinamento della finanza pubblica e l’armonizzazione dei bilanci, anche al fine di garantire il rispetto dei principi di cui all’art.81 della Costituzione. (cfr. Corte cost. 9 gennaio 2018, n.49) Pertanto la violazione dei termini per l’approvazione del bilancio consolidato fa automaticamente  scattare l’imposto divieto la cui violazione comporta l’assunzione illecita di spese e, conseguentemente un nocumento erariale per l’amministrazione. Tale disposizione sanziona gli enti inadempienti con un “blocco” delle rispettive risorse, le quali, nell’arco temporale che si dispiega dalla scadenza dei termini per l’approvazione dei documenti contabili fondamentali indicati dal legislatore e fino al momento dell’approvazione “tardiva”, non possono essere impiegate, neppure per spese afferenti al reclutamento di personale (come nel caso della stipula dei contratti di servizio onerosi con soggetti privati). Tale divieto opera a prescindere dal titolo contrattuale in concreto adottato per le “assunzioni” (a tempo indeterminato, a termine, ecc.), e dal tipo di attività 10 (amministrative o ad esse estranee) che il nuovo contingente di personale è chiamato ad espletare.” (Sez. Reg. Contr. Veneto delib. 17 gennaio 2019, n.2/2019/PRSP).
È quanto ha evidenziato dalla Corte dei conti, Sezione giurisdizionale regionale per le Marche, con sentenza n. 41/2020.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION