Criteri e modalità di riparto e utilizzo del Fondo per la legalità 2023

Con  decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’istruzione e del merito e con il Ministro dell’economia e delle finanze, del 5 settembre 2023, sono stati definiti i criteri e le modalità di riparto e utilizzo, per l’anno 2023, del Fondo per la legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori, pari a 6 milioni di euro», previsto dall’articolo 1, comma 589, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, registrato alla Corte dei Conti il 25 settembre 2023 al n. 3376.

In attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’istruzione e del merito e con il
Ministro dell’economia e delle finanze del 7 luglio 2022 e sulla base dei criteri indicati nella “Nota metodologica” del medesimo decreto, per l’anno 2023 il Fondo istituito dall’articolo 1, comma 589, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, come incrementato dall’articolo 1, comma 820, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, è ripartito tra gli enti locali che hanno subito nell’anno precedente episodi di intimidazione nei confronti dei propri amministratori, connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali esercitate, o episodi di danneggiamento del proprio patrimonio, risultanti dal report della Direzione centrale della Polizia Criminale in data 27 aprile 2023.

Il riparto del Fondo tra gli enti è effettuato per il 60% in proporzione al numero degli episodi di intimidazione o di danneggiamento come sopra definiti, subiti da ciascun ente e valutati secondo i criteri indicati nella richiamata “Nota metodologica”, e per il 40% in proporzione alla popolazione residente al 31 dicembre 2021, secondo i dati ISTAT, ai sensi dell’articolo 156, comma 2, del TUEL. Il contributo erogato a valere sul Fondo è utilizzato dagli enti locali beneficiari, secondo le proprie autonome scelte, per l’adozione, con delibera di giunta, di iniziative per la promozione della legalità volte a realizzare il rafforzamento della democrazia locale, con particolare riguardo a quelle che prevedono il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, nonché per misure di
ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione nello svolgimento delle funzioni istituzionali esercitate, in relazione alla specificità degli episodi occorsi.

Allegati:
Nota metodologica-All. A
Piano di riparto 2023-All. B

 

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Attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici. “Scuole Sicure” 2023/2024

Con la Circolare n. 17287/110/1 del 18/9/2023, il Ministero dell’interno fornisce indicazioni in merito all’accesso alla linea di finanziamento per le attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici. “Scuole Sicure” 2023/2024. Il Ministero ricorda che con decreto del 2 agosto 2023, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stati rideterminati, per l’anno corrente, i criteri di ripartizione del Fondo per la sicurezza urbana, come stabiliti dal precedente decreto interministeriale in data 25 giugno 2021. Il suddetto decreto destina una quota di 2 milioni di euro delle risorse del Fondo per il finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici, in favore di Comuni che vengono individuati sulla base della popolazione residente, secondo i dati ISTAT aggiornati al 1° gennaio 2022.

Le risorse in parola sono riservate ai 171 Comuni di cui all’elenco allegato (all. 1), individuati per numero di residenti in base ai dati ISTAT aggiornati al 1° gennaio 2022, che non hanno fruito, negli anni decorsi, di contributi per iniziative previste dai decreti interministeriali citati in premessa o per analoghe progettualità promosse da questo Dicastero. Gli enti ricompresi nel predetto elenco che intendono beneficiare del contributo devono presentare apposita domanda alla Prefettura territorialmente competente. L’istanza, redatta utilizzando l’unito modello (all. 2), deve essere corredata da una scheda progettuale riferita all’arco temporale coincidente con il prossimo anno scolastico 2023/2024, nella quale sono illustrate tutte le attività che si intendono porre in essere, con le relative voci di spesa. Come avvenuto in occasione delle pregresse edizioni dell’iniziativa, i medesimi
emolumenti possono essere destinati alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (che non abbiano già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all’assunzione a tempo
determinato di agenti di Polizia locale , al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale di Polizia locale, all’acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel rispetto delle disposizioni di carattere finanziario-contabile degli enti locali, il contributo potrà essere erogato sia a copertura di spese correnti che di spese di investimento. La quota destinata al pagamento delle spese correnti non dovrà essere superiore al 50% del totale. Di tale percentuale, una quota, sino ad un massimo del 10%, potrà essere utilizzata per finanziare campagne educative, d’intesa con le Istituzioni scolastiche territoriali.

Allegati:

 

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Riparto del Fondo per le politiche della famiglia, anno 2023

Pubblicato nella G.U. n. 216 del 15-09-2023, il decreto 1 agosto 2023 del Dipartimento per le politiche della famiglia relativo al riparto del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2023. Le risorse del Fondo ammontanti complessivamente a euro 97.008.500,00, sono destinate alla realizzazione di attività di competenza statale, regionale e degli enti locali e sono ripartite fra i seguenti settori di intervento:
1. euro 67.008.500 destinati ad interventi relativi a compiti e attività di competenza statale di cui all’art. 1, comma 1250 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, cosi’ come modificato dall’art. 1, comma 482, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, con particolare riferimento a:

  • interventi a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare riferimento alle situazioni di vulnerabilità socioeconomica e al disagio minorile e al contrasto del fenomeno del cyberbullismo di cui alla lettera h);
  • iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro, nonche’ di promozione del welfare familiare aziendale, comprese le azioni di cui all’art. 9 della legge n. 53/2000 di cui alla lettera n);
  • interventi in materia di adozione e di affidamento nazionali, volti a tutelare il superiore interesse del minore e a sostenere le famiglie adottive o affidatarie, anche al fine di sostenere il percorso successivo all’adozione, di cui alla lettera r).

2. euro 30.000.000 destinati ad attività di competenza regionale e degli enti locali per iniziative per la valorizzazione dei consultori familiari e il potenziamento degli interventi sociali in favore delle famiglie, nonché interventi volti a valorizzare i centri per la famiglia di cui alla lettera e) art. 1, comma 1250, legge n. 296/2006.

 

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Centri estivi 2023: Registrato dalla Corte dei conti il decreto di riparto

È stato registrato presso la Corte dei conti il decreto 24 luglio 2023 del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che, in attuazione dell’art. 42, co. 1, del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 48 (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85), ripartisce ai Comuni il Fondo per le attività socio-educative in favore dei minori.

Seguiranno a breve i pagamenti per i Comuni.

Allegati:
FAQ
Linee operative sull’ammissibilità delle spese

 

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Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, Ok dalla Conferenza Unificata al riparto dei 202 milioni di euro

Nella seduta del 26 luglio 2023, la Conferenza Unificata ha raggiunto l’intesa sullo Schema di decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie di ripartizione del fondo per lo sviluppo delle montagne italiane per gli interventi di competenza delle regioni e degli enti locali per l’anno 2023. Le risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, di cui all’articolo 1, comma 593, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, destinate a interventi di competenza delle regioni e degli enti locali, ammontano per l’anno 2023 a euro 202.506.475,00.

Le risorse sono destinate a sostenere, a realizzare e a promuovere interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna, nonché misure di sostegno in favore dei comuni
totalmente e parzialmente montani delle regioni per le finalità di cui all’articolo 1, comma 593, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, anche con carattere di continuità dei progetti già attivi sui territori interessati, con riferimento a:
a. misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico nei territori montani;
b. azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani, anche attraverso la realizzazione delle Green Community;
c. interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabile, ivi compresi quelli idroelettrici;
d. progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali, anche con riferimento alla filiera del legno;
e. interventi volti alla realizzazione di progetti di mobilità sostenibile.

Viene assicurato un attento monitoraggio non solo della spesa pubblica ma soprattutto degli interventi in favore delle vere realtà montane, attraverso criteri geografici oggettivi utilizzati anche nel resto d’Europa. Vi è inoltre garantito un criterio di sostegno differenziato in base alla situazione socio-economica dei diversi territori, per fare in modo di fornire le maggiori tutele possibili ai cittadini che risiedono in aree con maggiori complessità. Una ulteriore innovazione contenuta nello schema di decreto è la priorità stabilita per investimenti contro il dissesto idrogeologico.

 

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ANPR, contributo ai Comuni per l’integrazione delle liste elettorali

Con decreto del Capo di Dipartimento per la trasformazione digitale è stato approvato il riparto di risorse da assegnare ai Comuni per l’integrazione nell’ANPR delle Liste elettorali e dei dati relativi all’iscrizione nelle liste di sezione di cui al D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223 per la realizzazione dell’intervento PNC – A.1.1 Rafforzamento Misura PNRR M1C1 – Investimento 1.4: “Servizi digitali e esperienza dei cittadini” – Finanziato con risorse del FONDO COMPLEMENTARE AL PNRR. Una somma complessiva pari a oltre 22 milioni di euro, valida anche per integrare i dati relativi all’iscrizione nelle liste di sezione.

Per richiedere i fondi, a partire dal 3 agosto 2023 i Comuni dovranno accedere alla web app di ANPR e seguire il percorso “Richiesta contributo liste elettorali”. Gli importi, definiti in maniera forfettaria (lump sum), sono attribuiti in base alla fascia di appartenenza dell’amministrazione, stabilita in funzione della popolazione residente. Il contributo varia dai 1.683,60 euro per i Comuni di Fascia 1 (con un massimo di 2.500 abitanti) fino ai 16.836 euro previsti per le amministrazioni comunali con oltre 250 mila residenti.

Ai fini del monitoraggio dell’intervento, i dati di avanzamento fisico, finanziario e procedurale sono registrati nel sistema informatico ReGIS di cui all’articolo 1, comma 1043, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, secondo la disciplina di cui al DPCM del 15 settembre 2021 e le indicazioni della Circolare n. 40 del 5 dicembre 2022 del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria dello Stato, relativa a “Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR: trasmissione istruzioni sulle modalità di monitoraggio degli interventi”.

Allegati:

Tabella di ripartizione

 

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Via libera dalla Conferenza Stato-città al riparto del fondo da 60 milioni per attività dei centri estivi

La Conferenza Stato-città, nella seduta odierna, ha sancito l’intesa sullo schema di decreto del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, di attuazione dell’articolo 42 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, concernente “Istituzione di un Fondo per le attività socio-educative a favore dei minori” per l’anno 2023.

Si ricorda che, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n. 103 del 4 maggio 2023, è stato pubblicato il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, che prevede, all’articolo 42 , l’istituzione di un Fondo per le attività socio-educative a favore dei minori presso lo stato di previsione della spesa del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia, con una dotazione pari a 60 milioni di euro per l’anno 2023, destinato al finanziamento di iniziative dei comuni da attuare nel periodo 1° giugno – 31 dicembre 2023, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori.

Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge n.48 del 2023 (ossia, entro il 2 agosto 2023), il Ministro delegato per la famiglia procederà ad adottare un decreto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il quale sarà approvato l’elenco dei Comuni beneficiari delle risorse finanziarie, i criteri di riparto delle risorse da destinare ai Comuni, ad esclusione di quelli che espressamente manifestano, annualmente, di non voler avvalersi del finanziamento, tenuto conto dei dati ISTAT relativi alla popolazione minorenne sulla base dell’ultimo censimento della popolazione residente. Il medesimo decreto individuerà, altresì, le modalità di monitoraggio dell’attuazione degli interventi finanziati e quelle di recupero delle somme attribuite in caso di mancata o inadeguata realizzazione.

 

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Riparto risorse del Fondo di 5 mln di euro per gli enti sciolti per mafia

Con decreto del Direttore Centrale per la Finanza Locale del 3 luglio 2023 è stato disposto il riparto, per l’anno 2023, del Fondo di 5 milioni di euro previsto dall’articolo 1, comma 277, della legge 27 dicembre 2017, n.205, assegnato annualmente ai comuni i cui consigli comunali sono stati sciolti ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e finalizzato alla realizzazione e la manutenzione di opere pubbliche.

Le risorse del Fondo, che sono state attribuite ai comuni che si trovavano nella situazione di scioglimento di cui all’articolo 143, al 3 luglio 2023, data di adozione del decreto, sono state erogate con decreto dirigenziale del 7 luglio 2023.

L’assegnazione del contributo è stata effettuata nel rispetto dei criteri di riparto stabiliti dal decreto del Ministro dell’interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 15 maggio 2018. Ciascun comune che beneficia dell’assegnazione del contributo è tenuto, ai sensi dell’articolo 158 del predetto legislativo n.267 del 2000, alla presentazione del rendiconto al Ministero dell’Interno entro il termine stabilito dal medesimo articolo. Il mancato rispetto di tale termine perentorio comporta l’obbligo di restituzione del contributo straordinario assegnato.

Allegati:

Decreto 3 luglio 2023

Ai Comuni 36 milioni di euro per la realizzazione di 478 progetti di videosorveglianza

Sono 36 milioni di euro le risorse destinate ai Comuni per il rafforzamento della sicurezza urbana. I fondi andranno a finanziare 478 progetti per la realizzazione di impianti di videosorveglianza. Il Ministro dell’Interno ha firmato il decreto che approva la graduatoria per l’anno 2022 degli enti ammessi al finanziamento.

«La videosorveglianza rappresenta uno strumento di grande importanza per l’innalzamento degli standard di sicurezza. Grazie alle risorse rese disponibili dal Viminale, e al supporto finanziario offerto ai Comuni per la realizzazione degli impianti, puntiamo ad una sua progressiva estensione sul territorio, condividendo le istanze che, in questa direzione, ci provengono dagli stessi Sindaci. L’uso di questa tecnologia è oggi un elemento cardine per prevenire e contrastare, nelle aree urbane come nelle realtà di più piccole dimensioni, fenomeni di criminalità diffusa e predatoria. Offre, inoltre, un prezioso supporto nella gestione delle situazioni di rischio e nelle attività di indagine, per assicurare alla giustizia gli autori dei reati. Continueremo lungo questa strada, investendo per migliorare la sicurezza dei nostri cittadini» ha sottolineato il titolare del Viminale.

Sono state complessivamente 2.000 le richieste di accesso ai fondi. La graduatoria, redatta dalla competente Commissione di valutazione presieduta dal Prefetto dott. Annunziato Vardè, ha tenuto conto degli specifici criteri individuati adottato dal decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, il 21 ottobre 2022: tra questi, l’indice di delittuosità comunale e il numero di abitanti.

Per la presentazione dei progetti era richiesta la preventiva sottoscrizione di un “patto per sicurezza” con la prefettura competente, l’approvazione della proposta progettuale da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’impegno del comune richiedente di iscrivere in bilancio le somme necessarie per la manutenzione dei futuri impianti di videosorveglianza e il non aver beneficiato di questa tipologia finanziamento nelle tre procedure precedenti.

Tra i progetti ammessi, quelli presentati dai comuni di Roma, Perugia, Rimini, Monza, Terni, Cesena, Viterbo, Cuneo, Biella, Verbania e Vibo Valentia. Inoltre, risultano beneficiari anche 28 progettualità presentate da Unioni e Associazioni di Comuni, che per la prima volta hanno partecipato alla procedura di assegnazione.

 

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Caro bollette 2023: Criteri e modalità di riparto del fondo di 400 milioni di euro

La Direzione centrale della Finanza Locale rende noto che con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, del 19 maggio 2023, sono state stabilite i criteri e le modalità di riparto del fondo di 400 milioni di euro, di cui 350 milioni di euro in favore dei comuni e per 50 milioni di euro in favore delle città metropolitane e delle province, per l’anno 2023, che riconosce un contributo straordinario agli enti locali per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas» previsto dall’articolo 1, comma 29, della legge 29 dicembre 2022, n.197 (legge di bilancio 2023).

Allegati:

Decreto 19 maggio 2023 
Allegato A – Nota metodologica
Allegato B – Comuni 
Allegato C – Città metropolitane e province

 

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