Riparto contributi anno 2020 a favore dei Comuni che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare

È stata pubblicata in G.U. n. 23 del 29 gennaio 2022 la delibera 22 dicembre 2021 del CIPESS (Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), con la quale sono ripartiti i contributi previsti per l’anno 2020 a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare (articolo 4, comma 1-bis, del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, e successive modifiche e integrazioni), per complessivi 13.759.392,93 euro.

Le risorse destinate come misura compensativa ai comuni e alle province che ospitano gli impianti, di cui all’art. 4 del decreto-legge n. 314 del 2003, vengono ripartite per ciascun sito sulla base di tre componenti:
a) la radioattività presente nelle strutture stesse dell’impianto, in forma di attivazione e di contaminazione, che potrà essere eliminata al termine delle procedure di disattivazione dell’impianto stesso;
b) i rifiuti radioattivi presenti, prodotti dal pregresso esercizio dell’impianto o comunque immagazzinati al suo interno;
c) il combustibile nucleare fresco e, soprattutto, irraggiato eventualmente presente.

Le risorse sono suddivise tra gli enti beneficiari in misura del 50 per cento a favore del comune nel cui territorio è ubicato il sito, in misura del 25 per cento in favore della relativa provincia e in misura del 25 per cento in favore dei comuni confinanti con quello nel cui territorio è ubicato il sito, secondo le percentuali e gli importi riportati nell’allegata tabella che costituisce parte integrante della delibera.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

DM Assunzione di personale nelle Province e nelle Città metropolitane

La Conferenza Stato-Città, nella seduta del 16 dicembre scorso, ha sancito l’intesa sullo Schema di decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dell’interno, di attuazione dell’articolo 33, comma 1-bis, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito dalla legge 28 giugno. 2019, n. 58, circa l’assunzione di personale nelle Province e nelle Città metropolitane.

A far data dal 1° gennaio 2022, i nuovi spazi assunzionali riconosciuti alle province e alle città metropolitane sono strettamente legati alla regola della sostenibilità finanziaria della spesa, misurata attraverso i valori soglia, differenziati per fascia demografica, del rapporto tra spesa complessiva per tutto il personale, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, e la media delle entrate correnti relative
agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione.

Le province e le città metropolitane, in cui il rapporto fra spesa del personale e le entrate correnti, risulta superiore al valore soglia per fascia demografica individuato rispettivamente, adottano un percorso di graduale riduzione annuale del suddetto rapporto fino al conseguimento nell’anno 2025 del predetto valore soglia anche applicando un turn over inferiore al 100 per cento. 2. A decorrere dal 2025, i le province e le città metropolitane in cui il rapporto fra spesa del personale e le entrate correnti, risulta superiore al valore soglia per fascia demografica
individuato applicano un turn over pari al 30 per cento fino al conseguimento del predetto valore soglia. In fase di prima applicazione e fino al 31 dicembre 2024 le province e le città metropolitane possono incrementare annualmente, per assunzioni di personale a tempo indeterminato, la spesa del personale registrata nel 2019, in misura non superiore al 22% nel 2022, al 24% nel 2023 e al 25% nel 2024, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione e del valore soglia. Per il periodo 2022-2024, le province e le città metropolitane possono utilizzare le facoltà assunzionali residue antecedenti al 2022 se più favorevoli rispetto alle facoltà assunzionali connesse agli incrementi percentuali individuati di ciascuna fascia demografica, i piani triennali dei fabbisogni di personale e il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato
dall’organo di revisione.

Nel caso in cui le province e le città metropolitane si collocano al di sotto del valore soglia potranno incrementare la spesa del personale registrata nell’ultimo rendiconto approvato, per assunzioni di personale a tempo indeterminato, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione, sino ad una spesa del personale complessiva rapportata alle entrate correnti, non superiore ai valori soglia definiti.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Corte dei conti, Province: Spesa di personale e limiti assunzionali

La Corte dei conti, Sez. Piemonte, con deliberazione n. 118/2021, ha fornito chiarimenti ad una richiesta di parere di un Ente Provincia in merito alla possibilità di non considerare la spesa di personale coperta da appositi finanziamenti (nel caso di specie di provenienza regionale) nell’ambito del calcolo riguardante la determinazione del rapporto tra la spesa di personale e le entrate correnti relative ai titoli I, II e III, del bilancio, ai sensi dell’art. 1, comma 845, L. n. 205/2017, ma anche relativo alla facoltà della Provincia di provvedere all’avvio di procedure di assunzione al fine di sopperire alle carenze di organico del relativo personale.
La Sezione, compiuta una analisi dell’evoluzione normativa concernente il regime giuridico delle province, con particolare riferimento ai limiti assunzionali, ha evidenziato come la richiesta esclusione debba essere consentita. In caso contrario, invero, si lederebbe l’autonomia finanziaria e organizzativa della Provincia, incidendosi inevitabilmente sulla capacità dell’Ente di acquisire risorse umane, essenziali all’esercizio delle funzioni fondamentali e finanziate effettivamente dalla Provincia stessa. Si evidenzia, altresì, che tale incisione si realizzerebbe in presenza di una operazione di fatto neutrale, dal momento che, anche se figurativamente la spesa appare in capo alla Provincia, in realtà essa è diretta a garantire l’assolvimento di una funzione a lei confermata o delegata e, per questo motivo, sostenuta dalla Regione; pertanto, non rimane a carico dell’Ente e non dovrebbe, per questo motivo, intaccare i limiti assunzionali dello stesso.
Il comma 844 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha previsto che (ferma la previsione relativa alla rideterminazione delle dotazioni organiche nei limiti di spesa di cui all’articolo 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190) “ai fini del ripristino delle capacità di assunzione, (…) le province delle regioni a statuto ordinario definiscono un piano di riassetto organizzativo finalizzato ad un ottimale esercizio delle funzioni fondamentali previste dalla legge 7 aprile 2014, n. 56”. A fronte di ciò, si evince come la capacità assunzionale sia correlata a piani di assetti organizzativi che devono garantire un ottimale esercizio delle funzioni fondamentali e, quindi, la spesa rilevante in materia è quella che attiene proprio alle funzioni fondamentali demandate alle province dalla stessa legge n. 56. Tutto ciò si realizza se, parimenti, al fine di procedere all’esatta determinazione della capacità assunzionale, saranno sottratte dalle entrate correnti le risorse destinate dalla Regione alla Provincia in relazione alla funzione confermata/delegata/assegnata in virtù della legislazione regionale.
Infine, in merito alla facoltà di avviare le procedure di assunzione, si sottolinea che, cessato il personale, sarà la Regione, in quanto titolare della funzione, a dovere assumere le necessarie decisioni.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

DL Infrastrutture, Utilizzo proventi da CDS per province e città metropolitane

Il comma 6-decies dell’art. 1 del DDL di conversione in legge del DL n. 121/2021, inserito  dalla Camera dei deputati, abroga il comma 3-bis dell’articolo 18 del decreto-legge n. 50 del 2017 (Legge n. 96/2017) che per gli anni dal 2017 al 2022 consente alle province e città metropolitane, in deroga alla legislazione vigente, di poter utilizzare le quote di proventi da sanzioni per violazioni al Codice della strada, comprese quelle relative all’eccesso di velocità rilevato con autovelox e dispositivi analoghi, per il finanziamento delle funzioni di viabilità e di polizia locale, con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale, nonché per interventi per il ricovero degli animali randagi, per la rimozione dei rifiuti abbandonati e per il decoro urbano delle aree e delle sedi stradali. Pertanto, con l’entrata in vigore  della legge di conversione del decreto, Province e Città metropolitane dovranno procedere all’utilizzo delle sanzioni per violazioni al codice della strada secondo la normativa vigente, di cui agli artt. 208, comma 1 e 142, comma 12-ter del codice, fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti in base alla disposizione ora abrogata.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

UPI, Appello al Parlamento per risolvere instabilità istituzionale e finanziaria delle Province

A 12 anni dall’entrata in vigore della Legge 42 su federalismo fiscale, il bilancio per le Province è del tutto negativo: sono troppi i nodi ancora irrisolti, sia dal punto di vista prettamente finanziario che istituzionale, a bloccare l’avanzare della riforma”. È il giudizio espresso dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale, in audizione dalla Commissione Bicamerale per l’attuazione del Federalismo fiscale, per fare il punto sullo stato di avanzamento della riforma.

“Le Province – ha spiegato de Pascale – non hanno alcuna leva fiscale che permetta davvero di arrivare ad una autonomia e anzi, a causa dei tagli subiti negli anni, si trovano a dovere assolvere alle funzioni fondamentali loro assegnate ed erogare servizi essenziali, con bilanci ridotti all’osso e fortemente fragili. I soli tributi di riferimento delle Province sono IPT e RCAuto, su cui non c’è manovrabilità e che soprattutto rappresentano una base imponibile molto fragile, legata al mercato automobilistico e quindi fortemente influenzato dalla situazione economica”.

“A questa fragilità finanziaria – ha sottolineato il Presidente dell’UPI – si somma l’instabilità istituzionale generata dal caos introdotto con la Legge 56/14, che ha fortemente compromesso la capacità di queste istituzioni di sostenere e promuovere lo sviluppo locale, a tutto danno dei territori. È evidente quanto la revisione di questa legge sia ormai un tema urgente, anche considerate le sfide che il Paese ha davanti, a partire dal PNRR, che potrà essere una straordinaria occasione di rinascita se tutte le istituzioni saranno messe nelle condizioni di operare nella piena efficienza. Per questo – ha concluso de Pascale – chiediamo al Parlamento, rimasto per troppo tempo inerte, di affrontare le questioni aperte e approvare una legge di riordino della disciplina delle Province che sia coerente con la Costituzione, a partire dal consolidamento e ampiamento delle funzioni fondamentali e di definire una vera autonomia tributaria delle Province correlata alle funzioni esercitate che ne consenta il pieno esercizio. Auspichiamo che la prossima manovra economica sia l’occasione per intervenire a risolvere queste criticità stabilizzando finalmente i bilanci delle Provincia sia per la spesa corrente che per gli investimenti”.

Trasmissione delibere di province e città metropolitane tramite portale del Federalismo Fiscale

Il Dipartimento delle Finanze, con comunicato del 18.06.2021, informa che a decorrere dal 16 giugno 2021 è stato attivato nell’ambito del Portale del federalismo fiscale il servizio “Gestione tributi provinciali”, destinato alla trasmissione da parte delle Province e Città Metropolitane delle delibere regolamentari e tariffarie in materia tributaria, ai fini della relativa pubblicazione sul sito internet www.finanze.gov.it. Le modalità per l’accesso al servizio “Gestione tributi provinciali” sono descritte nell’apposita guida.
La procedura di invio tramite il Portale del federalismo fiscale è individuata dall’art. 13, commi 15 e 15-quinquies, del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, quale unica modalità di trasmissione degli atti in questione al Ministero dell’economia e delle finanze. Non saranno, pertanto, pubblicati i documenti inviati in formato cartaceo o mediante e-mail o PEC. È, in particolare, superata la modalità di trasmissione all’indirizzo PEC dff.delibererca@pce.finanze.it prevista dal D. M. del 3 giugno 2011.
Si rammenta che per le delibere di variazione dell’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore (imposta RC auto) la pubblicazione sul sito internet www.finanze.gov.it costituisce, ai sensi dell’art. 17, comma 2, del D. Lgs. 6 maggio 2011, n. 68, condizione di efficacia, acquisendo le stesse effetto dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di pubblicazione.
La pubblicazione dei regolamenti e delle delibere di determinazione delle tariffe dei tributi provinciali diversi dall’imposta RC Auto – vale a dire, a legislazione vigente, l’imposta provinciale di trascrizione (IPT) e il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente (TEFA) – svolge, invece, una finalità meramente informativa.
La trasmissione delle delibere e dei regolamenti tramite il Portale del federalismo fiscale deve essere effettuata mediante caricamento del testo degli atti e, per le sole delibere in materia di imposta RC auto, anche della misura dell’aliquota nelle stesse stabilita.
Il formato elettronico da utilizzare per l’invio del testo dell’atto sarà definito, ai sensi dell’art. 13, comma 15-bis, del D. L. n. 201 del 2011, da apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno, sentita l’Agenzia per l’Italia digitale, e previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Nelle more dell’emanazione del decreto in questione, è sufficiente che il documento sia inserito in formato pdf di dimensione non superiore a 3 MB. La produzione del file pdf attraverso gli appositi convertitori da file di tipo documento, anziché mediante scansione, consente di non superare la dimensione massima consentita e di assicurare una migliore leggibilità del testo dell’atto da parte degli utenti del sito internet.
Il buon esito della procedura di inserimento delle delibere e dei regolamenti è attestato da una ricevuta in formato pdf che può essere scaricata dall’utente della Provincia o Città Metropolitana al termine dell’operazione e resta, in ogni caso, disponibile nella schermata di visualizzazione dei dati inseriti. Entro le ventiquattro ore successive all’acquisizione del documento, la medesima ricevuta viene altresì trasmessa all’ente locale mediante PEC, utilizzando l’indirizzo che l’utente ha scelto in fase di inserimento a partire da una lista popolata sulla base degli indirizzi PEC presenti su Indice PA.
In ordine agli atti relativi alle annualità precedenti al 2021, si precisa che le delibere di variazione dell’imposta RC auto, già pubblicate sul sito internet www.finanze.gov.it a decorrere dall’anno 2011 in quanto soggette a pubblicità costitutiva, sono state trasferite a cura del Ministero nella nuova applicazione.
Per i tributi provinciali diversi dall’imposta RC auto, invece, la pubblicazione avrà ad oggetto solo le delibere tariffarie e i regolamenti relativi alle annualità dal 2021 in avanti.
Per quanto riguarda gli atti concernenti l’anno 2021 che, nelle more dell’attivazione del servizio del Portale del federalismo fiscale in questione, sono stati trasmessi tramite PEC, si fa presente che il Ministero ha proceduto al relativo caricamento nell’applicazione e alla conseguente pubblicazione sul sito internet.

Concorso delle province e delle città metropolitane al contenimento della spesa pubblica per l’anno 2021

Con circolare n.17 del 9 aprile 2021 il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del ministero dell’Interno,  definisce l’ammontare del concorso delle province e delle città metropolitane al contenimento della spesa pubblica per l’anno 2021, nonché ulteriori disposizione sul concorso alla spesa pubblica, ai sensi dell’art. 1, comma 150-bis della legge n.56/2014.
I versamenti dovranno essere effettuati entro il 31 maggio 2021 al seguente capitolo di entrata del bilancio dello Stato: Capitolo di capo X n. 3465 articolo 3 “Rimborsi e concorsi diversi dovuti dalle province”.
Per i versamenti, possono essere utilizzati gli IBAN relativi alla sezione di tesoreria della provincia di riferimento. In alternativa, per tutti i versamenti può essere utilizzato il codice IBAN riferito alla sezione di tesoreria di Roma succursale di seguito indicato: IT83O0100003245348010346503. In caso di mancato versamento, totale o parziale, entro il termine del 31 maggio 2021 per il contributo di cui al comma 418, della legge 190/2014 e del comma 150 bis dell’art. 1 della legge 56/2014, questo il Ministero, sulla base
delle informazioni fornite dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, comunicherà all’Agenzia delle entrate le somme da recuperare nei confronti degli enti inadempienti. Il recupero sarà effettuato con le modalità e nei termini definiti dal richiamato Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 5 luglio 2016.

-L’ammontare del concorso alla finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 418 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, che ciascuna provincia è tenuta a versare al bilancio dello Stato, al netto dei contributi spettanti è riportato nella tabella A.
-Ulteriori versamenti, quale concorso alla riduzione della spesa pubblica sono previsti dall’articolo 1, comma 150 bis della legge n. 56/2014, secondo le modalità di riparto del decreto ministeriale 1 novembre 2016 di concerto con il Mef, tabella B.
-Per le città metropolitane, il concorso alla finanza pubblica di cui al richiamato articolo 1, comma 418, al netto dei contributi spettanti è riportato nella tabella C.
-Ulteriori versamenti, quale concorso alla riduzione della spesa pubblica sono previsti dall’articolo 1, comma 150 bis della legge n. 56/2014, secondo le modalità di riparto del decreto ministeriale 1 novembre 2016 di concerto con il Mef, tabella D.
-Dall’anno 2020, la legge 27 dicembre 2019, n. 160, all’art. 1 comma 875, come modificato dall’articolo 31 bis comma 2 lett. a) e b) del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito dalla legge n. 8 del 2020, ha stabilito:” a decorrere dall’anno 2020 e’ riconosciuto a favore dei liberi consorzi e delle citta’ metropolitane della Regione siciliana un contributo di 80 milioni di euro annui. Il contributo spettante a ciascun ente e’ determinato secondo la tabella di seguito riportata. Il contributo di cui al periodo precedente e’ versato dal Ministero dell’interno all’entrata del bilancio dello Stato a titolo di parziale concorso alla finanza pubblica da parte dei medesimi enti. In considerazione di quanto disposto dal periodo precedente, ciascun ente beneficiario non iscrive in entrata le somme relative ai contributi attribuiti e iscrive in spesa il concorso alla finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 418, della legge 23 dicembre 2014, n. 190,
al netto di un importo corrispondente alla somma dei contributi stessi.” (tabella E).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Fondo sperimentale di riequilibrio per le città metropolitane e le province per l’anno 2021

Con comunicato del 22 marzo 2021, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Finanza Locale – informa che è stato firmato l’8 marzo 2021, ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, il Decreto del Capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno, di concerto con il Capo del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, concernente la “Ripartizione del Fondo sperimentale di riequilibrio per le città metropolitane e le province ricomprese nelle regioni a statuto ordinario, per l’anno 2021”.
L’importo annuo lordo del Fondo ammonta, come per gli anni precedenti, a 1.046.917.823,00 euro, corrispondente alle quote di gettito tributario derivanti dalla c.d. compartecipazione provinciale all’IRPEF in misura pari ai trasferimenti erariali soppressi nonché alle entrate derivanti dalla soppressa addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, sul quale sono state operate riduzioni in applicazione delle disposizioni recate dall’articolo 2, comma 183, della legge n.191 del 2009, dall’articolo 9 del decreto-legge n.16 del 2014 e dall’articolo 16, comma 7, del decreto-legge n.95 del 2012.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Dossier UPI : Le priorità delle Province per il nuovo Governo

In vista dell’avvio delle interlocuzioni con il nuovo Governo, il Comitato Direttivo UPI ha ritenuto essenziale predisporre un Dossier approfondito nel quale sono state dettagliate le urgenze delle Province su cui chiediamo un impegno alla risoluzione entro la fine della legislatura.
Il Dossier è stato realizzato dall’Ufficio Studi UPI su indicazioni del Comitato Direttivo, c grazie alla collaborazione delle UPI Regionali, che hanno offerto contributi e riflessioni alle tematiche proposte.
Dal documento è stato poi tratto in forma sintetica il Decalogo delle richieste delle Province, che riassume le questioni più urgenti e inderogabili.
Considerato l’orizzonte temporale che ha davanti questo Governo, sono state indicate le priorità che, se assunte dai Ministri nei rispettivi piani programmatici, possono trovare effettiva risposta.
In particolare, la scelta è andata sulle questioni istituzionali legate alle anomalie più gravi della Legge 56/14, sui temi della finanza provinciale che deve finalmente trovare un chiaro equilibrio, sulla riforma della PA che è essenziale per ristabilire l’autonomia organizzativa delle Province, nonché sulle principali aree di investimento: scuole secondarie superiori e rete viaria provinciale.
Un capitolo è stato poi specificamente dedicato alle richieste delle Province rispetto alla programmazione, gestione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I due documenti saranno inviati alle alte cariche dello Stato, al Governo, al Parlamento, alle rappresentanze delle Autonomie territoriali – Anci e Conferenza delle Regioni – e alle forze economiche sociali, per avviare una nuova stagione di confronto (fonte UPI).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

UPI: Patto per il lavoro avvia Rilancio della PA locale

“Con il Patto per il lavoro si avvia un percorso di qualificazione e rilancio della PA che potrà avere un forte impatto anche sulle istituzioni locali, che dovranno essere pienamente coinvolte. La qualificazione del personale delle Province, con l’ingresso di nuove figure tecniche specializzate nella progettazione e programmazione degli investimenti e degli appalti, rappresenterebbe un volano straordinario per lo sviluppo locale”.
Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, commentando la sigla del Patto per il Lavoro tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Segretari di CIGL, CISL e UIL.
“Nei prossimi giorni avremo un importantissimo incontro con il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, perché riteniamo che la riforma della PA debba essere considerata tra le priorità dell’azione di governo. Le Province hanno bisogno di personale specializzato, che sostenga la forte spinta agli investimenti che negli ultimi tre anni ha prodotto una crescita del 37% della spesa in conto capitale. Nel solo 2020, nonostante la pandemia, gli investimenti delle Province sono aumentati del 20% e si sono consolidati i risultati delle 51 Stazioni Uniche Appaltanti, che hanno aumentato la mole di gare espletate di oltre il 60%. Ma le strutture vanno rinforzate, anche per affrontare al meglio la straordinaria occasione del PNRR sulla cui attuazione le Province possono dare un contributo essenziale. Questo Patto apre la strada ad un percorso di rilancio e rivitalizzazione dei dipendenti pubblici su cui è evidente l’impegno del Presidente Draghi e il Ministro Brunetta”.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION