Ministero interno: Pubblicata la relazione periodica sullo stato delle province 2022

È stata pubblicata Pubblicata la Relazione periodica sullo stato delle province – Anno 2022 (dati 2021). Il rapporto, realizzato dal Dipartimento per l’amministrazione generale, per le politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie – Direzione centrale per l’amministrazione generale e le Prefetture, in collaborazione con il Centro di ricerca sulle pubbliche amministrazioni “Vittorio Bachelet” dell’Università LUISS “Guido Carli”, è disponibile per la consultazione sul sito istituzionale culturaprofessionale.interno.gov.it e sulla pagina dedicata dell’Università Luiss “Guido Carli” relazioneprovince.luiss.it.

Adattamenti, rispetto agli anni precedenti, sono intervenuti sulla struttura della Relazione con l’obiettivo di favorire la conoscenza delle dinamiche territoriali, le peculiarità di ciascuna realtà provinciale, gli aspetti su cui le comunità si sono mostrate più sensibili, eventuali strategie innovative e potenziali best practices.
In questa edizione, inoltre, è stata oggetto di rimodulazione la Sezione relativa al Covid, con aggiornamenti specifici su alcuni aspetti propri dell’anno di riferimento, e maggiore spazio è stato dato alla sezione relativa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con un’attenzione alle Missioni di interesse locale di cui risultava titolare l’Amministrazione dell’Interno al 31 dicembre 2021.

Di particolare rilevanza si è dimostrato il contributo offerto dalle Prefetture, che hanno fornito analitici approfondimenti sulle tematiche di interesse dei singoli territori. La Relazione si compone di otto report tematici elaborati sulla base degli elementi inseriti sulla piattaforma dedicata, dei dati acquisiti dagli Uffici centrali dell’amministrazione e da alcune banche dati pubbliche.

Le aree tematiche oggetto della rilevazione sono: “Ordine e sicurezza pubblica”, “Immigrazione”, “Territorio e aspetti sociali”, “Protezione civile e ambiente”, “Economia ed occupazione”, “Prefettura-UTG”, “Emergenza pandemica da Covid-19” e “PNRR”. (Fonte Min. Int.).

 

La redazione PERK SOLUTION

Anac: Procedimenti penali per dipendenti comandati. Va data comunicazione tempestiva all’ente di servizio

L’ANAC, con Atto del Presidente del 21 novembre 2023, in un parere richiesto da un Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza (Rpct) di una regione autonoma, ha evidenziato che costituisce una best practice improntata alla leale collaborazione fra gli enti la comunicazione tempestiva sull’avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte riconducibili a reati contro la Pubblica Amministrazione nei confronti di dipendenti incardinati nei ruoli di un ente ma in servizio presso altri enti.

L’amministrazione d’origine che riceve la comunicazione dell’avvio di un procedimento penale o disciplinare nei confronti di dipendenti in assegnazione temporanea o in aspettativa non è né in condizione di poter valutare l’eventuale pregiudizio né di poter materialmente rimuovere il soggetto interessato dall’incarico o dall’ufficio. Tuttavia, è opportuno che si attivi affinché l’amministrazione presso la quale il dipendente presta temporaneamente la propria prestazione lavorativa possa apprendere la notizia e adottare le iniziative che ritenga più opportune.

L’informazione è necessaria se i fatti per cui si procede costituiscono presupposto per l’applicazione della rotazione straordinaria. Sarà sufficiente, in tale ipotesi, una comunicazione “asettica” in modo che l’ente destinatario possa verificarne la pregiudizialità, disponendo se necessario la rotazione o adottando misure alternative idonee ad arginare i rischi rilevati.

Anac ricorda che l’onere informativo in ordine all’avvio di procedimenti penali o disciplinari a proprio carico è in capo al singolo dipendente. La tempestività di tale comunicazione costituisce un elemento essenziale, consentendo all’amministrazione di attivarsi in tempo utile a salvaguardare la propria immagine all’esterno. Pertanto, in caso di mancata o tardiva informazione il Codice di comportamento dell’amministrazione deve prevedere adeguate conseguenze per l’interessato.

 

La redazione PERK SOLUTION

Garante Privacy: Sanzioni a due Comuni per uso illecito delle registrazioni di un colloquio

Il Garante privacy ha sanzionato due Comuni per uso illecito delle registrazioni audio-video di un colloquio intercorso presso un Comando di Polizia Locale.

L’Autorità è intervenuta a seguito del reclamo di un dipendente di un Comune, all’epoca Vice Commissario di Polizia Locale che si era recato presso gli uffici del Comando di Polizia Locale di un altro Comune e lì aveva avuto un colloquio con un agente su questioni lavorative e condizioni di lavoro.

La Comandante della polizia locale del Comune presso cui lavorava il reclamante aveva chiesto ed ottenuto dall’altro Comune le registrazioni audio-video di tale colloquio, riprese dalla telecamera posta all’interno del Comando, facendo riferimento ad una non meglio precisata indagine di polizia giudiziaria.

Le registrazioni erano state usate per infliggere una sanzione al Vice Commissario che si era poi dimesso. In seguito, il dipendente era deceduto ma il Garante, considerata la gravità dell’accaduto, ha proseguito l’istruttoria d’ufficio. L’Autorità ha ribadito che il datore di lavoro può trattare i dati personali dei dipendenti solo se ciò è necessario per la gestione del rapporto di lavoro e per adempiere a specifici obblighi o compiti derivanti dalla disciplina di settore.

Il Garante ha quindi ritenuto illeciti la trasmissione e l’uso delle registrazioni utilizzate per infliggere la sanzione disciplinare, perché privi di una idonea base giuridica. In particolare, l’Autorità ha rilevato la sproporzione dell’acquisizione dell’audio tramite dispositivi di videosorveglianza, con il rischio di “carpire” informazioni sulle opinioni, relazioni o vicende private dei lavoratori o su fatti comunque non rilevanti nell’ambito del rapporto di lavoro.

Diverse le violazioni contestate, tra cui il mancato rispetto della disciplina di settore in materia di controlli a distanza dei lavoratori, la raccolta di dati non attinenti all’attività lavorativa, la mancanza di trasparenza nei confronti degli interessati, l’illecita comunicazione dei dati personali del reclamante da un Comune all’altro, la mancata valutazione di impatto in relazione al sistema di videosorveglianza, la violazione del principio di limitazione della conservazione dei dati. Entrambi i Comuni sono stati sanzionati tenendo conto della gravità degli illeciti, ma anche delle loro modeste dimensioni.

Il Comune che ha raccolto i dati mediante il sistema di videosorveglianza e poi ha trasmesso la registrazione audio video è stato sanzionato per 50.000 euro e a quello che l’ha richiesta e l’ha utilizzata per fini disciplinari è stata applicata una multa di 20.000 euro.

 

La redazione PERK SOLUTION

ANPR: contributo ai Comuni per l´integrazione delle liste elettorali in ANPR, prorogato di 30 giorni il termine per completare le attività

In data 30 novembre 2023 è stato firmato il Decreto n. 38/2023 – PNC del Capo del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, con cui viene spostata al 31 dicembre 2023 la scadenza del termine previsto dall’art. 3, comma 3 del decreto di riparto n. 18/2023 – PNC del 26/05/2023.

Il decreto è stato trasmesso per i successivi adempimenti ai competenti Organi di controllo. Non cambiano le modalità con cui le Amministrazioni potranno fare richiesta del contributo e le istruzioni operative per la richiesta di incentivo sono presenti nell’Area tecnica del portale ANPR.

Proseguono, intanto, le adesioni da parte dei comuni ai servizi elettorali dell’ANPR e alla data del 30 novembre circa 7600 comuni, pari a oltre il 95% dei comuni italiani, hanno già inviato i dati elettorali alla piattaforma centrale. Inoltre più dell’80% dei comuni ha già fatto richiesta di contributo, avendo completato tutte le attività necessarie.

 

La redazione PERK SOLUTION

Certificati anagrafici alle Poste, ok del Garante privacy

Il Garante privacy, con il parere del 26 ottobre scorso, ha dato il via libera allo schema di decreto del Ministro dell’Interno che, nell’ambito del progetto “Polis – case di servizi di cittadinanza digitale” -, prevede il rilascio dei certificati disponibili nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) anche presso gli sportelli di Poste Italiane ai cittadini dei Comuni con meno di 15mila abitanti.

Lo schema di decreto è stato predisposto tenendo conto delle indicazioni fornite dall’Autorità nel corso delle interlocuzioni con il Ministero dell’Interno, volte a garantire il rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali.

Il testo prevede, in particolare, che i certificati anagrafici degli iscritti nell’ANPR, riguardanti il richiedente e i componenti della propria famiglia anagrafica, possano essere richiesti in modalità telematica attraverso i servizi di Poste Italiane, ed erogati esclusivamente dai dipendenti di Poste abilitati ad accedere alla “Piattaforma Polis”. Al riguardo, gli operatori preposti al rilascio dei certificati dovranno rispettare specifici processi di identificazione e autenticazione, anche mediante l’utilizzo di smart card crittografiche. Gli accessi alla piattaforma saranno, inoltre, registrati e conservati per la durata di 36 mesi, garantendo la tracciabilità delle operazioni effettuate.

Per richiedere il certificato, i cittadini dovranno recarsi di persona presso gli sportelli dedicati di Poste Italiane e saranno identificati presentando il proprio codice fiscale e un documento di riconoscimento. Una volta verificata l’identità del richiedente, l’operatore di Poste potrà procedere alla stampa del certificato.

Nel dare il proprio parere favorevole, l’Autorità ha ritenuto adeguate le misure tecniche, organizzative e di sicurezza sulla protezione dei dati personali previste nello schema di decreto e individuate nella valutazione di impatto.

 

La redazione PERK SOLUTION

Minori Stranieri Non Accompagnati in Italia: pubblicati i dati di ottobre 2023

La Direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro ha pubblicato  i dati aggiornati al 31 ottobre 2023 dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), censiti nella banca dati istituita ai sensi dell’art. 4 del d.p.c.m. n. 535/1999.

La Direzione garantisce la riservatezza delle informazioni inerenti i minori stranieri e tratta i dati personali nel rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. n. 169/2003).

L’accesso ai dati è assicurato nel rispetto dei limiti e delle condizioni sancite dall’art. 4, comma 3 del d.p.c.m. n. 535/1999.

  • Vai alla pagina web dedicata ai report statistici nel Focus on Minori Stranieri Non Accompagnati
  • Vai alla Dashbord con i dati aggiornati al mese di settembre 2023 relativi alle presenze, agli ingressi e alle uscite di competenza dei MSNA.

 

La redazione PERK SOLUTION

Relazione annuale Rpct, differito al 31 gennaio 2024 il termine per la pubblicazione

Per consentire ai Responsabili della Prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) di svolgere adeguatamente tutte le attività connesse alla predisposizione della sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO o dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza, anche quest’anno l’ANAC, con il comunicato del presidente dell’8 novembre 2023, ha prorogato al 31 gennaio 2024 il termine ultimo per la predisposizione e la pubblicazione della Relazione annuale che i RPCT sono tenuti ad elaborare.

Per la redazione della relazione, i RPCT si avvalgono della Scheda per la relazione annuale del RPCT 2023 pubblicata sul sito di ANAC. La relazione va poi pubblicata sul sito dell’ente all’interno della sezione “Amministrazione trasparente”/”Società trasparente”, sotto-sezione “Altri contenuti – prevenzione della corruzione”.

 

La redazione PERK SOLUTION

Elezione del presidente del consiglio comunale e nomina degli assessori esterni

Con il parere del 14 novembre, il ministero dell’interno, in risposta ad una nota di chiarimento, ha evidenziato che lo statuto comunale deve prevedere espressamente la disciplina per la nomina del presidente consiliare e per quella dell’assessore esterno in riferimento alle ipotesi ex artt.39 e 47 del TUOEL sui comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti.

Nel caso di specie, il ministero fa riferimento alla nota con cui una Prefettura ha trasmesso le osservazioni formulate dal sindaco del comune di … in merito alla questione segnalata da un consigliere comunale di minoranza. Il predetto consigliere ha evidenziato che il comune di …, i cui organi sono stati rinnovati il 14 e 15 maggio scorso con il sistema elettorale di cui all’art.71 del TUOEL “Elezione del sindaco e del consiglio comunale nei comuni sino a 15.000 abitanti”, ha nominato il presidente del consiglio e l’assessore esterno applicando le norme previste dallo statuto vigente dell’ente, adottato in epoca in cui il comune contava una popolazione superiore a 15.000 abitanti, a fronte dell’attuale popolazione che conta 14.569 abitanti. Tale dato, come riportato dalla Prefettura, si evince dalle risultanze del censimento della popolazione pubblicate sulla G.U.-serie generale n.53 del 3 marzo 2023; pertanto l’ente alla data delle elezioni registrava una popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Il dato della popolazione incide sia sulle modalità di nomina del presidente del consiglio che sulla nomina degli assessori esterni. Infatti, l’articolo 39 del decreto legislativo n.267/2000, al comma 1, prevede, per i comuni superiori a 15.000 abitanti, che il presidente del consiglio comunale sia eletto tra i consiglieri comunali nella prima seduta di consiglio, mentre la stessa norma lascia facoltà allo statuto dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti di prevedere la figura del presidente del consiglio, in quanto, di norma, il ruolo di presidente è ricoperto dal sindaco, come prevede il comma 3 del citato articolo 39. Nel caso in esame, il presidente è stato eletto, come prescrive l’articolo 42 dello statuto dell’ente e l’articolo 39, comma 1, sopracitato, nella prima seduta del consiglio, ipotesi prevista per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti; pertanto lo statuto dell’ente non è stato modificato nella parte relativa alla previsione della figura del presidente per i comuni inferiori a 15.000 abitanti.

Quanto alla nomina degli assessori esterni, si osserva che l’articolo 47 del TUOEL al comma 3 dispone che nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti gli assessori possono essere nominati anche al di fuori dei componenti del consiglio, mentre il successivo comma 4 prevede che nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti lo statuto può prevedere la nomina degli assessori di cittadini non facenti parte del consiglio. La nomina, quindi, di assessori esterni al consiglio, nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, ai sensi dell’art.47, comma 4, del d.lgs. n.267/2000, richiede l’espressa previsione statutaria. Il consigliere esponente rileva, infatti, che il comune non ha adeguato lo statuto alla nuova dimensione demografica dell’ente, sia per la nomina del presidente del consiglio comunale che per quella dell’assessore esterno.

Alla luce delle norme sopracitate, il ministero è dell’avviso che lo statuto debba prevedere espressamente la disciplina per la nomina del presidente e per quella dell’assessore esterno con riferimento alle ipotesi di cui agli articoli 39 e 47 del TUOEL relative ai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Sarà, ovviamente, il consiglio comunale, nella sua autonomia ed in quanto titolare della competenza a dettare le norme cui conformarsi in tale materia, è abilitato a fornire un’interpretazione delle norme statutarie di cui lo stesso si è dotato. Peraltro, in conformità alla sentenza del Consiglio di Stato n.3357 del 2010, l’amministrazione non potrebbe comunque disapplicare le norme da essa poste nello statuto, in quanto è necessario il loro previo ritiro, ferma restando la facoltà dell’ente di modificare tali disposizioni successivamente, anche al fine di adeguarle ad eventuali nuove circostanze, come nel caso di specie.

 

La redazione PERK SOLUTION

Digitalizzazione della PA: impatto positivo per il progetto Italia Login. Online il report finale

Disponibile sul sito istituzionale di AgID il report, realizzato da un soggetto indipendente, che valuta l’impatto che hanno avuto le attività del progetto in merito all’omogeneizzazione dei servizi offerti dalla PA, all’interoperabilità dei dati, allo sviluppo delle competenze digitali e all’utilizzo da parte delle PA degli strumenti di sicurezza messi a disposizione da AgID.  delle attività svolte nell’ambito del progetto nato per accompagnare e supportare le PA nel processo di trasformazione digitale.

Con una dotazione complessiva di 50 milioni di euro, il progetto “Italia Login” ha coinvolto circa 22mila Enti tra PA centrali e locali, realizzando oltre 30 interventi tra nuovi servizi digitali, piattaforme, corsi di formazione, miglioramenti in tema di accessibilità, usabilità e interoperabilità dei servizi.

Tra i siti e le piattaforme digitali lanciate negli ultimi anni ricordiamo, per esempio, Web Analytics Italia (WAI), la piattaforma che offre statistiche in tempo reale dei visitatori dei siti della Pubblica Amministrazione; Appalti Innovativi, portale nato per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di soluzioni innovative; Rete Digitale, la community dedicata ai Responsabili per la Transizione al Digitale (RTD) e il tool di risk assessment a disposizione delle PA per la valutazione del livello della vulnerabilità dei propri sistemi informatici.

Per la valutazione dell’impatto del progetto è stato utilizzato il framework metodologico BR, che consiste in un processo di valutazione qualitativo e quantitativo adottato, dopo numerose sperimentazioni, dalla Commissione Europea. Si è ricorsi, in particolare, alla desk research, alla somministrazione di questionari on line (a cui hanno partecipato oltre 3.300 Amministrazioni) e ad interviste semi-strutturate (condotte con dieci Amministrazioni campione).

Per quanto riguarda l’obiettivo di omogeneizzazione dei servizi offerti dalla PA, c’è stato un riscontro molto positivo per il cluster “Comuni e Città Metropolitane” dove il 40% dei Comuni ha dichiarato di aver utilizzato e apprezzato gli strumenti messi a disposizione da AgID – come le Linee Guida – per la progettazione e l’implementazione dei portali istituzionali. Tra i problemi rilevati figura, invece, il processo di esternalizzazione dei servizi di gestione dei siti web, che ha creato difficoltà logistiche interne alle Amministrazioni.

In merito all’obiettivo, che puntava al miglioramento dell’interoperabilità dei dati delle PA, è emersa l’esigenza di attivare processi ad hoc che favoriscano l’interoperabilità e lo scambio di dati, soprattutto nelle realtà locali più piccole o meno sviluppate, riconoscendo comunque il valore aggiunto delle attività portate avanti da AgID per introdurre criteri di standardizzazione e uniformità.

 

La redazione PERK SOLUTION

ANAC: Aggiornamento 2023 del Piano nazionale Anticorruzione 2022, aperta la consultazione online

È aperta la consultazione pubblica sull’Aggiornamento 2023 del Piano Nazionale Anticorruzione 2022 predisposto da Anac. Sarà possibile inviare le proprie osservazioni esclusivamente tramite il questionario pubblicato sul sito dell’Autorità entro il 30 novembre 2023 alle ore 23.59.

L’aggiornamento 2023 è stato circoscritti alla sola parte speciale del PNA 2022 con riferimento all’area dei contratti pubblici per adeguare i contenuti dei rischi e delle misure di prevenzione della corruzione e per la trasparenza ad alcune disposizioni del nuovo codice dei contratti, in particolare:

  • nella sezione dedicata alla schematizzazione dei rischi di corruzione e di maladministration e alle relative misure di contenimento, si è intervenuti solo laddove alcuni rischi e misure previamente indicati, in via esemplificativa, non trovino più adeguato fondamento nelle nuove disposizioni (cfr. tabella 1, § 4.)
  • alla disciplina transitoria applicabile in materia di trasparenza amministrativa alla luce delle nuove disposizioni sulla digitalizzazione del sistema degli appalti e dei regolamenti adottati dall’Autorità, in particolare quelli ai sensi degli artt. 23, co. 5 e 28, co. 4 del nuovo codice dei contratti pubblici (cfr. rispettivamente le delibere ANAC nn. 261 e 264 del 2023).

Gli Stakeholder interessati possono far pervenire le proprie osservazioni sul documento posto in consultazione esclusivamente mediante la compilazione del format accessibile al seguente link: questionario Aggiornamento 2023 PNA. I contributi pervenuti con modalità diverse da quelle indicate non potranno essere tenuti in considerazione.

 

La redazione PERK SOLUTION