Avviso per la presentazione di progetti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie a valere sul PNRR

L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha pubblicato l’Avviso per la presentazione di progetti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie a valere sul PNRR. L’Avviso ha lo scopo di individuare, mediante procedura valutativa selettiva con graduatoria, proposte progettuali finalizzate al recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, attraverso opere di demolizione e ricostruzione, di ristrutturazione e/o adeguamento per le finalità prescritte nel decreto di destinazione, ex art. 47, comma 2, del D.Lgs. n. 159/2011, per la restituzione alla collettività ed il reinserimento di tali beni nel circuito legale dei territori di appartenenza.
Le risorse oggetto dell’Avviso ammontano complessivamente a 250 mln di euro, da destinare alla realizzazione di almeno 200 proposte progettuali per la riqualificazione di intere aree o per la valorizzazione di beni confiscati alle mafie a beneficio della collettività e delle nuove generazioni.
L’Avviso ha inoltre previsto che “In considerazione della particolarità del tema, dell’opportunità di individuare una modalità di finanziamento di quegli interventi che, per dimensione, valore simbolico, sostenibilità e prospettive di sviluppo, richiedano una concertazione tra soggetti istituzionalmente competenti e del fatto che le Istruzioni tecniche per la selezione dei progetti PNRR, di cui alla circolare MEF n. 21/2021, contemplano anche la procedura concertativo-negoziale, in cui i progetti vengono individuati a seguito di un percorso di concertazione, ex art. 15 L. n. 241/1990 e s.m.i., è stata riservata a detta modalità una quota di risorse pari a 50.000.000 €”.
Sono previsti criteri premiali, in particolare per la valorizzazione con finalità di Centro antiviolenza per donne e bambini, case rifugi, asili nido o micronidi.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate all’Agenzia per la coesione territoriale entro le ore 12,00 del 24 gennaio 2022 sul portale dedicato.
Le proposte progettuali dovranno essere realizzate su beni confiscati già destinati ed iscritti nel patrimonio indisponibile dell’Ente assegnatario, ai sensi del combinato disposto degli articoli 47 e 48 del D.Lgs. n. 159/2011, alla data di presentazione della domanda e dovranno essere coerenti con la Scheda di dettaglio della Componente del PNRR che prescrive anche che l’Investimento debba avvenire in attuazione dell’Obiettivo specifico 2 della Strategia nazionale approvata dal CIPE con la delibera n. 53/18 (https://ricercadelibere.programmazioneeconomica.gov.it/53-25-ottobre-2018/).
Il Format da compilare per la presentazione delle proposte, direttamente sulla piattaforma informatica, prevede la descrizione del modello di gestione da utilizzare a seguito del recupero del/i bene/i. Nel caso in cui il Soggetto gestore sia diverso dal Soggetto proponente e non sia ancora stato individuato, occorre descrivere le procedure di evidenza pubblica previste per l’assegnazione e le relative tempistiche.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

PNRR, in GU il decreto del MEF sulle procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse

È stato pubblicato in G.U. n. 279 del 23 novembre 2021 il decreto del MEF dell’11 ottobre 2021, recante “Procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse previste nell’ambito del PNRR di cui all’articolo 1, comma 1042, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”.
In particolare, il Decreto riguarda:
– la gestione del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia;
– la gestione delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia;
– i trasferimenti alle regioni, Province autonome di Trento e Bolzano e altri enti locali;
– le risorse relative agli interventi che comportano minori entrate o riguardano assunzioni di personale dei ministeri;
– il flusso degli accrediti UE per l’iniziativa Next Generation EU;
– il sistema informatico di supporto alla gestione del Fondo;
– la richiesta di pagamento alla Commissione europea;
– le irregolarità e i recuperi;
– i controlli di regolarità amministrativo contabile;
– le modalità di rendicontazione dei conti correnti di Tesoreria centrale e delle contabilità speciali.

Il Servizio centrale per il PNRR provvede a rendere disponibili le risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia assegnate a ciascun intervento del PNRR  fino alla concorrenza della relativa spesa totale, sulla base delle richieste presentate dalle rispettive amministrazioni titolari, attestanti lo stato di avanzamento finanziario ed il grado di conseguimento dei relativi obiettivi quantitativi e qualitativi.

L’erogazione delle risorse avverrà con le seguenti modalità:

  • anticipazione fino ad un massimo del 10 per cento del costo del singolo intervento del PNRR, tenuto conto del relativo cronoprogramma di spesa, nel limite della disponibilità di cassa. L’importo dell’anticipazione potrà essere maggiore al citato 10 per cento in casi eccezionali, debitamente motivati dall’amministrazione titolare dell’intervento;
  • una o più quote intermedie, fino al raggiungimento (compresa l’anticipazione) del 90 per cento dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base delle richieste di pagamento presentate dalle amministrazioni;
  • una quota a saldo pari al 10 per cento dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base della presentazione della richiesta di pagamento finale attestante la conclusione dell’intervento.

Per i progetti del PNRR alla cui attuazione provvedono le regioni, le province autonome e/o altri enti locali (province, comuni, città metropolitane, ecc.), i trasferimenti delle risorse confluiscono sui rispettivi conti di Tesoreria unica ovvero, se non intestatari di conti di Tesoreria unica, sui rispettivi conti correnti bancari/postali. Le risorse trasferite a tale titolo agli enti territoriali e ai loro enti e organismi strumentali possono essere:
a) utilizzate in deroga ai limiti previsti dall’art. 1, commi 897 e 898, della legge 30 dicembre 2018, n. 145;
b) accertate sulla base delle delibere di riparto o assegnazione, senza dover attendere l’impegno dell’amministrazione erogante. Tali accertamenti sono imputati all’esercizio di esigibilità indicato nella delibera di riparto o di assegnazione.

Con riferimento alle risorse del PNRR dedicate a specifici progetti gli enti territoriali e i loro organismi e enti strumentali in contabilità finanziaria accendono appositi capitoli all’interno del piano esecutivo di gestione o del bilancio finanziario gestionale al fine di garantire l’individuazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento specifico.

Gli enti territoriali che provvedono all’attuazione degli interventi previsti dal PNRR per il tramite di altre amministrazioni o enti pubblici, comprese le società partecipate, trasferiscono le risorse in favore dei predetti soggetti attuatori, sui rispettivi conti di Tesoreria unica per gli enti assoggettati alla legge 29 ottobre 1984, n. 720. Per i soggetti non intestatari di conti di Tesoreria, i trasferimenti sono disposti sui rispettivi conti correnti bancari/postali.

Agli interventi realizzati nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU a titolarità o attuazione di altre amministrazioni dello Stato, organi di rilevanza costituzionale, regioni, Province autonome di Trento e Bolzano, comuni, province, città metropolitane o altri organismi pubblici si applicano i controlli amministrativo contabili previsti dai rispettivi ordinamenti.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Aree Sisma: via libera ai primi progetti del PNRR per 478 milioni di euro

Via libera, nel pieno rispetto dei tempi previsti, ai primi quattro progetti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza per le aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016, per un importo complessivo di 478 milioni di euro. L’intesa, dopo il riparto dei fondi Pnrr tra le due aree, è stata raggiunta dalla Cabina di Coordinamento presieduta dal Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, e composta dal Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, il Capo della Struttura di Missione Aquila 2009, Carlo Presenti, i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i sindaci dei territori interessati.
Il primo dei quattro progetti riguarda la rigenerazione urbana di borghi, paesi e città danneggiati dai terremoti, con uno stanziamento iniziale di 200 milioni di euro per i due crateri, che saranno successivamente integrati, per la riparazione dei danni inferti dal sisma, con 300 milioni per il 2009 con i fondi della Struttura di Missione, e con 400 milioni provenienti dalla contabilità speciale del Commissario per i territori colpiti dal sisma 2016.
Il secondo progetto approvato riguarda le infrastrutture stradali di rilievo nazionale che interessano le due aree, ed è dotato di risorse per 175 milioni di euro, con le quali viene finanziata la progettazione e parte dei lavori, affidando al Contratto di programma tra Ministero Infrastrutture ed Anas il finanziamento del fabbisogno residuo. Gli interventi riguardano le strade statali Salaria (Rieti-Sigillo), la Picente (Amatrice-L’Aquila), la Piceno Aprutina, la Pedemontana Teramo-Ascoli, la Tre Valli Umbre, la statale 78 (Amandola-Sarnano-Servigliano).
Altri 60 milioni sono destinati al recupero e alla rifunzionalizzazione degli alloggi temporanei realizzati a L’Aquila dopo il 2009 (Progetto Case), che verranno poi messi a disposizione dei volontari, dei docenti e del personale del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale che sarà realizzato nella città, come previsto dall’ultima legge di Bilancio.
L’altro progetto avviato riguarda la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di alcuni centri del cratere, con un finanziamento di 33,5 milioni di euro. Si tratta, in particolare, delle stazioni di Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, Tolentino, Tolentino Campus, Spoleto, Baiano, Teramo, L’Aquila, Antrodoco e Rieti.
Il Pnrr per le aree del sisma, finanziato dal Fondo complementare nazionale, è dotato di 1 miliardo e 780 milioni. I progetti approvati oggi ricadono tutti nella prima misura, dedicata a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, che ha una dotazione di poco più di un miliardo, e che dovranno essere definiti entro la fine del 2021. La seconda misura è finalizzata al rilancio economico e sociale con uno stanziamento di 700 milioni, gran parte dei quali destinati alle imprese.

Pnrr: Mobility as a Service, aperto l’Avviso Pubblico per individuare tre progetti pilota di cui uno al Sud

E’ online sul sito del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale (Mitd) l’Avviso pubblico per individuare i tre progetti pilota, da realizzare in altrettante città metropolitane di cui una al Sud, per sperimentare ‘Mobility as a Service’ (MaaS) la nuova modalità di trasporto integrato prevista nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Da oggi e fino al 10 gennaio 2022 possono presentare proposte progettuali le 13 città metropolitane che sono state ammesse a seguito della Manifestazione di interesse che si è conclusa il 29 ottobre scorso. Si tratta di: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Per l’attuazione del servizio innovativo e tecnologico sono impegnati il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dtd) e il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims).

‘Mobility as a Service’ è un’iniziativa volta a realizzare un sistema di mobilità sostenibile, che prevede l’integrazione di diverse modalità di trasporto attraverso un unico canale digitale, agevolando gli spostamenti soprattutto nei centri urbani.

Pnrr: il Ministro delle infrastrutture fa il punto in una audizione in Commissione bilancio alla Camera

I 61,3 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano complementare di competenza del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili entro l’anno saranno tutti assegnati agli enti attuatori. Ad oggi il riparto delle risorse, dopo gli accordi con le Regioni e gli enti locali, riguarda 53,2 miliardi pari all’86,7% della cifra complessiva. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in una audizione in Commissione bilancio alla Camera, ha illustrato lo stato del processo di attuazione del Pnrr e ha annunciato l’avvio di una piattaforma di monitoraggio, in via di definizione, per seguire i singoli progetti attinenti al Mims, con lo stato di avanzamento costantemente aggiornato e schede di dettaglio.

Di grande rilievo, ai fini dell’attuazione del Pnrr, sono le riforme previste nel Piano stesso. Complessivamente il Mims è tenuto a realizzare dieci riforme. Delle cinque previste come obiettivo per l’anno in corso, tre sono già state approvate e per due sono in via di definizione atti amministrativi per completarle. Delle quattro riforme previste per il 2022, due sono già state anticipatamente realizzate e per le altre due è in corso la fase istruttoria. Particolarmente significativa è la riforma approvata per snellire l’iter di approvazione del Contratto di Programma tra Mims e Rfi che consentirà di ridurre i tempi di approvazione dagli attuali 24 mesi a circa 8 mesi.

Le slide di presentazione

Anci: ridurre i passaggi burocratici nel PNRR

I sindaci metropolitani hanno deciso di rilanciare le proposte illustrate nell’assemblea nazionale Anci di Parma e in particolare, con riferimento al PNRR, la richiesta da parte dei Comuni di ridurre al minimo i passaggi formali e burocratici dell’iter del Piano.
Si tratta di aspetti procedurali indispensabili a realizzare il Piano stesso, cui si aggiungono richieste relative a ulteriori semplificazioni e allo sblocco del 100 per cento del turn over anche per il personale dipendente delle città metropolitane.
I sindaci delle Città metropolitane richiamano l’attenzione del governo sulle modalità di attuazione delle opere e sulla necessità di strumenti innovativi di supporto alle grandi città nella gestione di un numero mai visto prima di cantieri concentrati in pochi anni.
E’ necessario razionalizzare le procedure di assunzione straordinaria del personale a tempo determinato per le opere finanziate dal PNRR, e omogeneizzare il più possibile le procedure straordinarie con quelle ordinarie, per evitare all’interno dei Comuni il caos amministrativo e gestionale.
Sugli aspetti più politici e istituzionali, i sindaci rilanciano le proposte di riformare le norme sulla ineleggibilità e sul limite del mandato dei sindaci, e quelle sulle responsabilità in materia di abuso d’ufficio per gli amministratori locali.
La figura del sindaco, nonostante la forte esposizione pubblica, è l’unica tra tutte le cariche politiche a subire il limite dell’incandidabilità al parlamento e ad avere un tetto al numero dei mandati: una disparità di trattamento che appare illogica e perfino incostituzionale e contribuisce a indebolire l’immagine e il ruolo del sindaco in una fase di grandi e anzi accentuate responsabilità al servizio delle proprie comunità.

PNRR, aumentano le opere sottoposte a dibattito pubblico per un maggior coinvolgimento delle comunità locali

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha firmato un decreto che, riducendo alcune soglie dimensionali previste per sottoporre le opere del Pnrr al dibattito pubblico, fa sì che un maggior numero di progetti siano interessati da questo importante passaggio. Si amplia l’ambito delle opere sulle quali dovrà obbligatoriamente svolgersi il dibattito pubblico per consentire un maggiore coinvolgimento delle realtà territoriali nella condivisione dei progetti.

Il provvedimento è il frutto di un’analisi svolta dalla Commissione sul Dibattito Pubblico, su richiesta del Ministro, per valutare la possibilità di rafforzare questo strumento di consultazione, così come disposto dal decreto legge ‘Semplificazioni’, allargandone il campo di applicazione, così da condividere la progettualità con le comunità locali e gli enti territoriali.

“Il dibattito pubblico è uno strumento cruciale di partecipazione democratica che non solo agevolerà l’attuazione del Pnrr, ma contribuirà anche a rendere più sostenibili i progetti e quindi la costruzione delle opere, da un punto di vista sociale e ambientale, oltre che economico”, ha spiegato il Ministro Giovannini. “Intervenendo sulla riduzione delle soglie come prevede il decreto, il dibattito pubblico si svolgerà per le opere di maggiore impatto sulla vita dei cittadini e sui territori, tra cui la diga di Campolattaro, il porto di Trieste, alcuni dei tracciati ferroviari con lunghezza superiore a 30 km e comunque con un valore di investimento superiore a 400 milioni di euro”.

I dibattiti pubblici possono svolgersi anche per lotti funzionali, sebbene riferiti ad una stessa opera. In particolare, questa eventualità si riferisce a quelle infrastrutture ferroviarie in capo a Rfi che, pur riguardando un’unica linea di collegamento, andranno ad incidere su più territori regionali.

Pnrr, le regole per gli elenchi di professionisti e alte specializzazioni sul Portale inPA

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 14 ottobre 2021 del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, recante “Modalità per l’istituzione degli elenchi dei professionisti e del personale in possesso di un’alta specializzazione per il Pnrr”, in attuazione di quanto previsto dal decreto “Reclutamento” (DL 80/2021, convertito dalla legge 113/2021).
Il decreto definisce le modalità di formazione degli elenchi dei professionisti ed esperti e del personale di alta specializzazione sul Portale del reclutamento inPa e individua per loro due possibili modalità di accesso alla Pa: il conferimento di incarichi professionali per professionisti ed esperti e l’assunzione a tempo determinato per il personale di alta specializzazione. Entrambi gli elenchi saranno contenuti nel Portale del Reclutamento inPA.
Le figure professionali negli elenchi
Sono tre le figure interessate dal decreto:
  • professionista: in questa categoria rientrano tanto le professioni riconosciute (per le quali è necessaria l’iscrizione a un albo, collegio o ordine professionale) quanto le professioni non riconosciute (per le quali è necessaria l’attestazione di qualità e di qualificazione professionale dei servizi ai sensi dell’art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, rilasciata da un’associazione professionale inserita nell’elenco del Ministero dello sviluppo economico, o la certificazione in conformità alla norma tecnica UNI ai sensi dell’art. 9 della legge 14 gennaio 2013, n. 4);
  • esperto: in cui rientrano tutte le persone fisiche che esercitano un’attività professionale che non rientra nella definizione di “professionista”;
  • personale di alta specializzazione: rientrano in tale categoria, come specificato nel decreto “Reclutamento”, i soggetti che, oltre a una laurea magistrale e specialistica, sono in possesso di almeno un dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello, oppure di una documentata esperienza professionale qualificata e continuativa almeno triennale, maturata presso enti pubblici nazionali ovvero presso organismi internazionali o dell’Unione europea. Tali requisiti devono essere inerenti a settori scientifici o ambiti professionali strettamente correlati all’attuazione dei progetti del Pnrr.
Modalità di registrazione al Portale inPA
Il decreto fissa i requisiti per l’iscrizione dei professionisti, degli esperti e del personale di alta specializzazione negli elenchi del Portale inPA, requisiti che devono essere posseduti al momento dell’iscrizione e della sottoscrizione del contratto di lavoro: cittadinanza Ue, godimento dei diritti civili e politici, non essere in quiescenza, oltre a quelli già indicati per ciascuna categoria prevista.
La procedura di iscrizione prevede la registrazione nel Portale inPA, tramite Spid, Cie e Cns, e il successivo inserimento del curriculum e della preferenza dell’ambito territoriale in cui svolgere l’eventuale attività.
Conferimento di incarichi professionali
Su inPA le amministrazioni pubblicheranno gli avvisi per la selezione dei professionisti e degli esperti, indicando la tipologia della figura ricercata, la data di inizio e la durata del progetto, il corrispettivo, l’ambito territoriale e la scadenza per le adesioni. All’atto della pubblicazione dell’avviso, il Portale individuerà i potenziali candidati in possesso dei requisiti richiesti e invierà automaticamente una notifica per invitare ad aderire alla selezione coloro che hanno espresso la propria disponibilità per l’ambito territoriale corrispondente a quello indicato nell’avviso. A seguito dell’adesione dei candidati all’avviso, il Portale genererà l’elenco dei candidati interessati alla selezione, attingendo dagli iscritti che hanno indicato l’ambito territoriale previsto nell’avviso e, tra questi, individuerà tutti quelli in possesso della professionalità o dei titoli di studio richiesti. Entro 10 giorni dalla scadenza del termine per l’adesione, le amministrazioni inviteranno al colloquio selettivo un numero di candidati pari ad almeno quattro volte il numero di professionalità richieste. All’esito del colloquio, le amministrazioni individueranno i soggetti ai quali conferire l’incarico e registreranno nel Portale il conferimento e la durata.
Assunzioni a tempo determinato
Per le assunzioni a tempo determinato di personale di alta specializzazione, invece, il decreto prevede che il Dipartimento della Funzione pubblica, avvalendosi di Formez PA, svolga con cadenza almeno annuale concorsi digitali e semplificati, anche suddivisi per professionalità e specializzazione. Le graduatorie elaborate alla fine del concorso non daranno diritto all’assunzione, ma solo all’inserimento, in ordine di graduatoria, negli elenchi dai quali le amministrazioni attingeranno per procedere alle assunzioni a tempo determinato.
La valutazione a fine incarico
Il decreto prevede che ciascun iscritto agli elenchi non potrà ottenere più di un incarico per volta. Inoltre, terminato l’incarico, l’amministrazione registrerà sul Portale la valutazione, positiva o negativa, relativa al professionista. In caso di risoluzione del contratto o di due valutazioni negative, l’iscritto verrà cancellato da inPA e non potrà ri-registrarsi per l’anno successivo alla risoluzione (Fonte Dipartimento della Funzione Pubblica).

PNRR, 300 milioni per la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

Il Ministero della Transizione Ecologica ha firmato il progetto per la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano prevista dal Pnrr (Misura M2C4.3-Investimento 3.1) insieme a Ispra, Cufa, Istat e Centro interuniversitario di ricerca “Biodiversità, Servizi ecosistemi e Sostenibilità” (Cirbises) dell’Università Sapienza di Roma.
Il Progetto, del valore complessivo di circa 330 milioni di euro, è uno degli impegni previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
In linea con le Strategie nazionali e dell’Unione europea, il progetto prevede una serie di azioni su larga scala rivolte principalmente alle quattordici città metropolitane italiane per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso lo sviluppo di boschi urbani e periurbani. L’obiettivo è piantare almeno 6,6 milioni di alberi (per 6.600 ettari di foreste urbane), individuando luoghi e quantità secondo il principio di utilizzare “l’albero giusto nel posto giusto” e contribuendo a:
– preservare e valorizzare la naturalità diffusa, la biodiversità (in linea con la Strategia europea per la biodiversità) e i processi ecologici legati a ecosistemi pienamente funzionali;
– contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane, aiutando così a proteggere la salute umana;
– contribuire a ridurre le procedure di infrazione sulla qualità dell’aria;
– recuperare i paesaggi antropizzati, valorizzando le aree interne in diretta relazione ecologica con le aree urbanizzate (corridoi ecologici, reti ecologiche territoriali) e il sistema di aree protette presenti nelle immediate vicinanze delle aree metropolitane;
– frenare il consumo di suolo e ripristinare i suoli utili.
Le città italiane, infatti, sono sempre più esposte ai problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, con evidenti effetti negativi sul benessere e sulla salute dei cittadini (oltre 65.000 morti premature all’anno in Italia solo per le particelle PM2,5). Ciò rende importante l’attuazione di misure volte alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del territorio in ambito urbano.

 

Pnrr e Mobility as a Service: Tredici Comuni hanno presentato manifestazione di interesse

Con apposito comunicato, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili informa che sono tredici i Comuni capoluogo di Città metropolitane che hanno presentato la propria manifestazione di interesse a partecipare alla sperimentazione del progetto ‘Mobility as a Service’ (MaaS): Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia. Tutte le manifestazioni di interesse sono state giudicate coerenti con i principi dell’iniziativa.

Il MaaS rientra nella Misura 1.4.6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella cui attuazione sono impegnati il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) – Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS). La Misura introduce un nuovo concetto di mobilità che prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato, accessibili all’utente finale attraverso un unico canale digitale. Questi servizi operano attraverso “piattaforme digitali di intermediazione” che abilitano diverse funzionalità – quali informazione, programmazione e prenotazione di viaggi, pagamento unificato dei servizi, operazioni post-viaggio – capaci di rispondere in modo personalizzato a tutte le esigenze di mobilità.

Seguirà ora una seconda fase di attuazione della Misura attraverso la pubblicazione di un Avviso Pubblico, destinato ai 13 enti che hanno partecipato e superato la manifestazione di interesse, a valle del quale saranno selezionati e finanziati tre progetti, in altrettante città “leader”. Gli enti interessati saranno supportati nella definizione delle proposte progettuali attraverso l’organizzazione di un workshop informativo. Successivamente, saranno selezionati e finanziati altri sette progetti in aree “follower”, che saranno supportate progettualmente dalle tre città leader.