Il Vademecum Anci con gli adempimenti per la tornata elettorale di maggio

Anci ha pubblicato un Vademecum con lo scopo di fornire uno strumento di consultazione e guida alle amministrazioni comunali coinvolte nel prossimo appuntamento elettorale che, come previsto dal decreto 24 marzo 2025 del Ministro dell’interno si terrà nelle giornate di domenica 25 maggio e lunedì 26 maggio 2025 (nei Comuni delle Regioni a statuto ordinario) con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei Sindaci domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno.

Il Vademecum offre un quadro definito dei compiti e delle procedure da seguire per la presentazione delle liste elettorali, nonché delle modalità di elezione del Sindaco e del Consiglio comunale, ponendo particolare attenzione alle normative vigenti in materia di comunicazione istituzionale e trasparenza elettorale. Inoltre, per i soli Comuni che andranno al voto il 25 e 26 maggio, delinea un calendario dettagliato degli adempimenti da rispettare, con specifiche date e scadenze, al fine di garantire una gestione efficace e organizzata delle attività pre e post-elettorali. In aggiunta, l’Appendice contiene il quadro normativo di riferimento, che consente alle amministrazioni di orientarsi nel complesso panorama legislativo che regola le elezioni comunali.

 

La redazione PERK SOLUTION

Mutui, rinnovato l’accordo tra Anci, Upi e Abi per la sospensione quota capitale 2025

Anci, Upi e ABI hanno rinnovato l’accordo quadro contenente le linee guida in base alle quali le banche potranno procedere alla sospensione della quota capitale delle rate in scadenza nel 2025 dei mutui erogati in favore degli enti locali. L’iniziativa, che rinnova l’accordo già sottoscritto dalle parti nel 2024 (e prima ancora nel 2023), consente di ridurre gli oneri da rimborso prestiti per fare fronte alla carenza di liquidità in un contesto di persistente incremento dei prezzi, in particolare quelli energetici.

 

La redazione PERK SOLUTION

Centri estivi: Anci chiede rassicurazione sul rifinanziamento per il 2025

Anci ha inviato una lettera indirizzata alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Maria Eugenia Roccella relativamente alla richiesta di rifinanziamento per il 2025 dei centri estivi, al fine di avere rassicurazioni e dar modo ai Comuni di programmare le attività per tempo. Si tratta di una importante misura economico-sociale che ha conseguito importanti risultati, consentendo, in questi anni, ad oltre 7.000 Comuni di beneficiare delle risorse, di supportare le famiglie nella conciliazione di cura e lavoro e, allo stesso tempo, di garantire ai bambini e alle bambine un’offerta di qualità.

 

La redazione PERK SOLUTION

Anci: a rischio apertura nidi in settembre. Eliminare iscrizione albo per educatori prima infanzia

Anci esprime preoccupazione per le continue segnalazioni dei Comuni che si trovano a disagio a causa della previsione dell’obbligo d’iscrizione all’albo degli educatori professionali socio-pedagogici anche per gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia: asilo nido, micronido, sezioni primavera e altre tipologie di servizi integrativi (prevista dalla legge 55/2024) e chiede, attraverso gli emendamenti presentati al DL 89/24 in discussione presso la Commissione Ambiente della Camera, l’esclusione del personale educativo da tale obbligo.
La formulazione poco chiara della norma, peraltro, lascia supporre che il personale educativo privo del titolo di studio richiesto potrebbe perfezionare l’iscrizione all’albo solo in fase di prima attuazione, cioè entro il 6 agosto, e in caso di mancato rispetto di questo termine non potrebbe più svolgere le mansioni di educatore, lasciando quindi scoperti i servizi.
Una disposizione non condivisa nelle opportune sedi istituzionali, che metterà in grave difficoltà i Comuni nel reclutamento del personale, con il serio rischio di mettere in discussione l’avvio delle attività dei servizi educativi a settembre, fino a paralizzare un servizio essenziale per le famiglie, i bambini e le bambine, oltre a creare una grande confusione per gli operatori di questi servizi (fonte Anci).

 

La redazione PERK SOLUTION

Decreto Milleproroghe 2024: le proposte di emendamenti dell’ANCI

Pubblichiamo gli emendamenti presentati da ANCI al disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

Gli argomenti principali al centro delle proposte di emendamenti al decreto Milleproroghe, che Anci ha inviato alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, riguardano:

  • la proroga sull’utilizzo del fondo per le assunzioni di personale Pnrr per i piccoli Comuni, con possibilità di utilizzo anche nelle annualità successive a quelle di assegnazione, e comunque non oltre il 31/12/2026;
  • l’estensione fino al 2026 della possibilità di utilizzare liberamente, quindi anche per spesa corrente, i risparmi derivanti da operazioni di rinegoziazione dei mutui;
  • la proroga al 2025 delle modalità facilitate di assorbimento del disavanzo da ricostituzione del FAL;
  • la proroga, fino al 31 dicembre 2025, dell’utilizzo del contributo statale per l’indennità degli amministratori locali da parte degli amministratori che abbiano deliberato una riduzione della stessa. Sul punto si ricorda che l’articolo 1, comma 20-ter del D.L. n. 198/2022, convertito in legge 24 febbraio 2023, n. 14, stabilisce che le risorse stanziate dalla legge di bilancio 2022 per l’incremento delle indennità dei sindaci e degli amministratori locali stabilito dalla medesima legge, sono riconosciute ai comuni beneficiari anche qualora si tratti di comuni che abbiano adottato deliberazioni di rinuncia, parziale o totale, alla misura massima dell’indennità prevista dalla normativa all’epoca vigente. La disposizione trova applicazione fino al 31 dicembre 2023 e a condizione che le risorse siano state utilizzate da tali comuni ai fini dell’incremento dell’indennità previste dalla citata legge di bilancio. L’emendamento proposto si rende necessario in quanto, l’apposizione del termine del 31 dicembre 2023, previsto dall’art. 1, comma 20-ter, apre ad interpretazioni della norma che escludono, dal 2024, la possibilità che il contributo statale per l’indennità degli amministratori locali possa essere attribuito anche agli amministratori che abbiano deliberato una riduzione della stessa;
  • abolizione delle sanzioni per ritardata o mancata comunicazione della certificazione risorse Covid;
  • la proroga dei termini per l’affidamento dei lavori per opere pubbliche di efficientamento energetico – L. 160/2019 (PNRR c.d. “Piccole opere”).

Nelle proposte emendative l’Anci ha inserito anche le altre richieste di interesse per Comuni e Città metropolitane: dall’allungamento ulteriore per l’utilizzo delle semplificazioni sui contratti pubblici relativi al Pnrr e al Pnc (Piano nazionale casa), alle semplificazioni delle verifiche sulla gestione dei servizi pubblici locali. Richieste di modifiche anche nelle proposte di emendamenti sulla definizione delle modalità di valutazione congiunta dei rischi relativi agli edifici scolastici, sulla proroga dei termini per le assunzioni degli assistenti sociali Inps e sulla verifica rispetto ai tempi di pagamento.

 

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ANCI critica sul nuovo processo di approvazione del bilancio di previsione

ANCI ha pubblicato una nota di approfondimento sul DM 25 luglio 2023 di aggiornamento dei principi contabili, con particolare riferimento al processo di formulazione e deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali che suscitano le maggiori perplessità per gli impatti delle modifiche indotte dal decreto. L’Associazione rileva come le modifiche apportate al complesso processo di approvazione dei bilanci egli enti locali risultano particolarmente invasive di quella potestà regolamentare e organizzativa dei Comuni e delle Città metropolitane, riconosciuta a livello costituzionale e disciplinata nelle norme del TUEL. Risultano pertanto poco aderenti all’assetto ordinamentale vigente di Comuni e Città Metropolitane alcuni contenuti del provvedimento in esame, che, di fatto, incardinano ciascuna delle singole fasi endoprocedimentali del processo di approvazione del bilancio in una regolamentazione di dettaglio, che può risultare gravemente limitativa dell’autonomia regolamentare in materia degli enti.

Uno dei punti che sta destando maggiore preoccupazione tra gli operatori e gli amministratori locali riguarda la decorrenza del nuovo processo di approvazione del bilancio di previsione. Il bilancio tecnico rappresenta una novità assoluta. Non si tratta, infatti, di una mera ipotesi di bilancio che nasce dalle proposte degli uffici e degli amministratori per poi essere “quadrato” ai fini dell’approvazione, ma di un bilancio che deve essere “quadrato”, sia in termini di competenza e di cassa fin dalla presentazione, da parte del Responsabile del servizio finanziario, ai responsabili dei servizi e alla Giunta comunale. Il carattere “tecnico” delle bozze ora oggetto di formalizzazione non deve trarre in inganno sulla loro necessaria “perfezione”. La norma richiede infatti la presentazione di un documento di bilancio a tutti gli effetti, comprensivo della programmazione triennale di lavori, beni e servizi, peraltro desunti dalla programmazione finanziaria 2023-2025.

Anche la previsione di un atto di indirizzo da parte della Giunta, entro la medesima data del 15 settembre, è una novità la cui implementazione non è affatto semplice o immediata. Per quanto riguarda le semplificazioni indicate per gli enti di piccola dimensione, Anci rileva che gli enti di minore dimensione sono definiti non su base demografica, ma sulla
base di un duplice criterio di carattere organizzativo: “gli enti locali che all’avvio del processo di predisposizione del bilancio hanno meno di cinquanta dipendenti o la cui articolazione organizzativa non prevede distinte figure di responsabilità” per i principali uffici (personale, tecnico, entrate). Si tratta di requisiti disgiunti, attraverso la congiunzione “o”, per cui è fuor di dubbio che nelle intenzioni della Ragioneria le semplificazioni si applicano senz’altro agli enti fino a 49 dipendenti e a quelli con numerosità superiore che tuttavia non hanno responsabilità distinte e definite sulle principali funzioni. Le prescrizioni inserite nel decreto, per quanto considerabili di natura ordinatoria, costituiscono una evidente lesione dell’autonomia regolamentare riconosciuta agli enti locali in materia di contabilità ed organizzazione delle proprie attività. L’indicazione analitica e puntuale della tempistica entro la quale è definito ogni singolo passaggio confligge con la miriade di situazioni locali diversificate che – anche a parità di tempestivo risultato possono alterare il circuito interno che porta alla deliberazione del bilancio di previsione.

Il decreto si spinge poi a limitare l’efficacia delle proroghe dei termini disposte secondo le previsioni di legge a seconda della particolare e specifica condizione di ciascun ente, con
un evidente eccesso di potere rispetto alle potestà del Ministro dell’Interno e del Parlamento. Il punto 9.3.6 pretende di limitare tali potestà prescrivendo un adempimento ultroneo che obbligherebbe i Consigli comunali a dover deliberare e motivare quanto già previsto in un decreto ministeriale.

 

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DL Concorrenza: Il documento ANCI in Commissione Industria del Senato

“La disciplina delle concessioni per il commercio su aree pubbliche ha creato dei problemi applicativi nei Comuni, determinando un elevato contenzioso e conseguenti sperequazioni nei territori, con incertezze per gli operatori. Per questo chiediamo una disciplina chiara, che tenga conto del diverso grado di attrattività delle aree mercatali”. Lo ha evidenziato Carla Palo‎ne, assessore al Commercio del Comune di Bari, che ha rappresentato l’Anci durante un’audizione svoltasi davanti la Commissione Industria del Senato sul ddl Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. (vedi documento di audizione).
Secondo Anci si tratta di una situazione “da superare rapidamente, anche in vista delle prossime scadenze e per dare certezza ai Comuni e alle imprese coinvolte”. Nel corso dell’audizione l’assessore Palone si è anche soffermata sulle norme che mirano a ridurre gli oneri degli operatori che svolgono insieme le vendite straordinarie in una serie di esercizi siti in Comuni diversi. “Pur condividendo l’obiettivo di tali regole, tale semplificazione per gli operatori rappresenta – ha osservato – un aggravio per il SUAP che opera in modalità telematica e che invece, per la gestione di queste comunicazioni, si ritrova a lavorare con un canale diverso e parallelo cioè la PEC”. Da qui la richiesta Anci di semplificare ulteriormente le modalità di comunicazione.

Infine, Anci ha auspicato che, nell’ambito del sistema informativo integrato sull’utilizzo dei contatori intelligenti di seconda generazione, venga ampliata la condivisione dei dati messi a disposizione dall’Acquirente Unico: non solo quelli proprio patrimonio ma dell’intero proprio territorio di competenza con le amministrazioni comunali. “Tale modifica è necessaria perché, per pianificare, incentivare e attuare le migliori scelte energetiche per i propri territori, sia verso l’autoconsumo che verso la creazione di comunità energetiche rinnovabili è fondamentale – ha concluso Palone – che ciascun Comune conosca i dati di consumo energetico e di gas del proprio territorio” (Fonte Anci).

 

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Legge di bilancio 2024: Le proposte di ANCI per avviare un confronto al più presto

In vista della manovra di bilancio, ANCI ha fatto pervenire una nota riepilogativa sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane su cui chiede al governo di “prestare la dovuta attenzione, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo”.

Avviare un confronto per poter approfondire le proposte normative dell’Anci da inserire nella legge di bilancio “per portare a compimento un percorso di efficienza e soprattutto di rafforzamento utile a dare le risposte ai bisogni crescenti dei nostri cittadini”. E’ questa la richiesta che il presidente dell’Anci ha fatto pervenire al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al titolare del ministero dell’Interno e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e al Ragioniere dello Stato.
Allegata alla richiesta di incontro l’Anci ha inviato una nota riepilogativa sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane su cui si chiede al governo di “prestare la dovuta attenzione, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo”. Il comparto dei Comuni è, fra i livelli di governo, il settore che ha contribuito maggiormente negli anni alle politiche di contenimento della spesa, che ha ridotto il proprio personale in un contesto di funzioni crescenti e che ha diligentemente attuato la normativa sul federalismo fiscale”.
“Tutto questo – nota il presidente dell’Anci – ha determinato effetti non sempre positivi per i Comuni”, che i sindaci ritengono debbano essere “corretti urgentemente, come ad esempio la perequazione orizzontale o il crescente numero di Comuni in crisi finanziaria”. E poi “le forti pressioni sui servizi sociali comunali rendono necessarie scelte urgenti sulle politiche abitative e sulla razionalizzazione dei finanziamenti per il welfare”.
Infine, “il forte impegno sugli investimenti che caratterizza questa fase anche in attuazione del PNRR rende ancor più necessario un quadro di certezze e serenità sul versante delle risorse correnti fortemente erose dall’inflazione” (fonte Anci).

 

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Quaderno operativo Anci su disciplina figure di elevata qualificazione previste dal CCNL 2019-2021

ANCI ha pubblicato il Quaderno operativo n. 44, sulla disciplina delle figure di elevata qualificazione previste dal CCNL 2019-2021 del 16 novembre 2022.
Il CCNL del comparto funzioni locali 2019-2021 è nuovamente intervenuto sulla disciplina giuridica ed economica degli incarichi (già) di posizione organizzativa (P.O.), oggi denominati di elevata qualificazione.
L’assetto complessivo ed esaustivo di tale disciplina (Capo II del Titolo III del CCNL 16/11/2022, artt. 16 e ss.) resta, in linea di massima, analogo a quello (oggi espressamente disapplicato) a suo tempo rideterminato con il CCNL del precedente triennio 2016-2018 (artt. 13 e ss. del CCNL 21/5/2018), quale descritto nell’apposito Quaderno operativo ANCI n. 18.
Il nuovo CCNL reca rilevanti novità sui requisiti e le conoscenze richieste per l’attribuzione degli incarichi, notevolmente sviluppati rispetto al precedente assetto contrattuale delle P.O., in stretta correlazione all’introduzione, nel nuovo ordinamento professionale, dell’area “funzionari ed elevate qualificazioni” (già categoria D).
Il Quaderno operativo ha l’obiettivo di offrire un supporto tecnico gratuito agli Enti ed è arricchito con la modulistica dello schema di deliberazione per la disciplina delle E.Q., regolamento per i criteri di conferimento degli incarichi e relativa graduazione con un fac-simile di scheda di analisi per l’attribuzione dei punteggi.

 

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