Con la sentenza n. 152/2025, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le censure sollevate dalla Regione Campania contro le disposizioni della legge di bilancio 2025 (legge 30 dicembre 2024, n. 207) relative al contributo richiesto alle Regioni a statuto ordinario per il concorso agli obiettivi di finanza pubblica. Pur confermando la legittimità della misura, la Corte ha però richiamato il legislatore a una maggiore flessibilità e concertazione istituzionale.
Secondo la Consulta, la preclusione totale, per un intero quinquennio, dell’utilizzo del contributo per spese di investimento da parte delle Regioni in disavanzo rischia di generare un divario infrastrutturale crescente tra i territori. Tale rigidità, si legge nella sentenza, può comportare “una discriminazione tra le Regioni” e incidere sul principio di eguaglianza sostanziale garantito dalla Costituzione.
Per questo motivo, la Corte invita il legislatore, a partire dalle prossime annualità, a riconsiderare il meccanismo, consentendo anche alle Regioni in disavanzo di destinare una parte del contributo alla spesa per investimenti. L’obiettivo è bilanciare le esigenze di risanamento con la necessità di non penalizzare lo sviluppo territoriale.
Un ulteriore richiamo riguarda il coinvolgimento della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, che la Corte definisce “indefettibile” in vista della manovra di bilancio 2026. Tale organismo, già valorizzato dalla sentenza n. 195 del 2024, è considerato essenziale per garantire un corretto equilibrio tra le esigenze statali di contenimento della spesa e l’autonomia finanziaria delle Regioni.
L’assenza di tale confronto, sottolinea la Corte, può condurre a “tagli al buio”, con ricadute imprevedibili sui servizi ai cittadini e senza un’adeguata valutazione parlamentare delle conseguenze delle scelte di bilancio. La decisione della Corte non mette in discussione la necessità del contributo regionale agli obiettivi di finanza pubblica, ma ne ribadisce i limiti costituzionali. Il rispetto dell’autonomia finanziaria delle Regioni e il principio di leale collaborazione devono restare cardini dell’assetto istituzionale.
La redazione PERK SOLUTION






