Servizio idrico integrato: ANAC chiede maggiore controllo dei Comuni sulla società in house regionale

Con il parere consultivo n. 32 del 30 luglio 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha fornito importanti indicazioni a una grande regione del Levante in merito alla conformità dello statuto della società regionale affidataria in house del servizio idrico integrato. Secondo l’Autorità, l’attuale assetto societario presenta diverse criticità rispetto alla disciplina nazionale ed europea sull’in house providing, alla luce delle novità introdotte dal D.l. n. 153/2024 e dalla L.R. n. 14/2024.

Il punto centrale delle osservazioni ANAC riguarda la cosiddetta partecipazione pulviscolare dei Comuni al capitale sociale della società affidataria. Pur non essendo di per sé illegittima, tale modalità di partecipazione – evidenzia l’Autorità – non garantisce un adeguato controllo dei soci pubblici sulla governance della società. In particolare, non risultano strumenti idonei a controbilanciare la debolezza dei singoli enti locali, né a rafforzare la loro effettiva incidenza sulla nomina e sulla revoca degli organi sociali e sulle decisioni strategiche relative alla gestione del servizio idrico.

ANAC ha individuato due aree principali di criticità:

  • Nomina del Consiglio di amministrazione: Scarso peso attribuito al Comitato di Coordinamento e Controllo nella designazione dei componenti del CdA.
  • Funzionamento del Comitato di Coordinamento e Controllo: L’attribuzione del controllo analogo congiunto a un organo “extrasocietario” non appare conforme alle indicazioni giurisprudenziali e dottrinali in materia di in house. Inoltre, la composizione ridotta (solo 6 membri su 257 Comuni) non assicura adeguata rappresentatività, soprattutto dei comuni più popolosi; le decisioni adottate a maggioranza semplice non rispecchiano un principio di rappresentanza proporzionale o capitario; La durata triennale del Comitato, prorogabile fino a due mandati successivi, risulta “peggiorativa” rispetto a quanto stabilito dalla L.R. n. 14/2024.

Secondo ANAC, i poteri attribuiti al Comitato sono troppo deboli e non permettono di esercitare un controllo analogo congiunto incisivo, come richiesto dal modello europeo di in house providing. Le criticità riguardano sia le decisioni sulla gestione del Servizio Idrico Integrato (SII), sia quelle su questioni sociali di interesse strategico regionale che esulano dall’oggetto esclusivo del servizio.

 

La redazione PERK SOLUTION