Il 30 luglio 2025, la Conferenza Unificata ha sancito l’intesa sul decreto interministeriale MASAF-MIM (ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che dispone il riparto del Fondo per le mense biologiche per l’anno 2025. Il provvedimento, atteso da Comuni e Regioni, definisce la distribuzione delle risorse a favore delle amministrazioni locali, con l’obiettivo di ridurre i costi a carico delle famiglie e promuovere l’utilizzo di prodotti biologici nelle mense scolastiche.
Il fondo disponibile per l’anno 2025 ammonta a 4.603.603,00 euro, destinato ai Comuni attraverso due direttrici:
- 3.959.098 euro (86%): ripartiti tra le Regioni sulla base del numero totale dei pasti erogati nel 2025, pari a 54.465.301. Le risorse, successivamente, vengono erogate ai Comuni in qualità di stazioni appaltanti, con la finalità di abbattere le tariffe applicate alle famiglie per i pasti scolastici;
- 644.504,42 euro (14%): destinati a iniziative di promozione, sensibilizzazione e informazione nelle scuole sull’alimentazione biologica. La ripartizione di questa quota avviene sulla base della popolazione scolastica del 2024/2025 (7.124.686 studenti – fonte MIM). Le Regioni possono gestire direttamente tali risorse o trasferirle ai Comuni.
L’elenco completo dei Comuni beneficiari e dei relativi importi è allegato al decreto e costituisce parte integrante dello schema approvato in sede di Conferenza Unificata.
Nel corso dei lavori della Conferenza, l’ANCI ha espresso forte preoccupazione per la progressiva erosione della dotazione del fondo, che è passata da:
- 10 milioni di euro (fino al 2019)
- a 5 milioni (dal 2020 in poi)
- fino agli attuali 4,6 milioni nel 2025
- con una previsione ulteriore al ribasso a 3,8 milioni a decorrere dal 2026, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024.
Una riduzione considerata non coerente con le finalità originarie del fondo, introdotto per sostenere concretamente le famiglie, favorire l’accessibilità ai servizi di refezione scolastica e promuovere la transizione ecologica nei consumi pubblici. Secondo ANCI, tale contrazione del fondo rischia di vanificare l’effetto calmierante sulle tariffe scolastiche, in un contesto di crescente inflazione alimentare e difficoltà socio-economiche per molte famiglie. La richiesta di un rifinanziamento strutturale del fondo resta quindi prioritaria per gli enti locali.
La redazione PERK SOLUTION