Il Ministero dell’Interno, con il Parere n. 25336 del 26 agosto 2025, ha chiarito che l’articolo 86 del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. n. 267/2000) non trova applicazione nei confronti degli amministratori che rivestano la qualifica di lavoratori parasubordinati.
Il quesito riguardava la possibilità di estendere ai lavoratori parasubordinati la disciplina prevista dal comma 2 dell’art. 86 TUEL, che impone agli enti locali di versare una quota forfettaria contributiva in favore dei lavoratori autonomi e liberi professionisti che ricoprono cariche elettive.
Il Ministero ha escluso tale possibilità, evidenziando che il lavoro parasubordinato rappresenta una forma ibrida tra il lavoro autonomo e quello subordinato, ma che, ai fini previdenziali e fiscali, viene assimilato al lavoro dipendente, non al lavoro autonomo.
Di conseguenza, non risulta applicabile né il comma 2 dell’art. 86 (relativo ai liberi professionisti), né il comma 1, che riguarda i lavoratori dipendenti collocati in aspettativa non retribuita. I collaboratori coordinati e continuativi, infatti, non beneficiano del diritto all’aspettativa, né retribuita né non retribuita, e non godono delle garanzie tipiche del lavoro subordinato.
Alla luce del quadro normativo e in assenza di un orientamento giurisprudenziale consolidato, il Ministero conclude che l’ente locale non è tenuto al versamento dei contributi previdenziali in favore degli amministratori parasubordinati, i quali restano iscritti alla Gestione separata INPS ai sensi dell’art. 2, comma 26, della legge n. 335/1995.
La redazione PERK SOLUTION

