ISTAT, le entrate e le spese dei bilanci consuntivi (Comuni, Province e Città Metropolitane) – Anno 2020

L’Istat ha pubblicato le tavole riguardanti le elaborazioni eseguite sui dati finanziari definitivi relativi all’esercizio 2020. Tali elaborazioni hanno riguardato i dati contenuti nei certificati del conto di bilancio (c.d. “armonizzati”) che i comuni, le province e le città metropolitane hanno trasmesso al Ministero dell’economia e delle finanze, ai sensi del d.lgs. 118/2011, così come modificato dal d.lgs. 126/2014.

Sono analizzate le entrate accertate e riscosse per titolo, tipologia e categoria, e le spese impegnate e pagate per missione, programma, titolo e macroaggregato. I dati riguardanti le entrate e le spese sono aggregati, per ciascun tipo di ente, sia a livello nazionale, sia per singola regione. Per le definizioni si rimanda al Glossario, mentre ulteriori informazioni e gli aspetti metodologici sono illustrati nella Nota metodologica.

I dati disponibili per le stime definitive dei comuni riguardano 7.827 amministrazioni. La stima dei valori dell’universo dei comuni è stata ottenuta basandosi sulla popolazione residente al 31/12/2020, tramite coefficienti di espansione calcolati per ciascuna classe di popolazione residente delle singole regioni. I dati stimati delle province e delle città metropolitane derivano dall’elaborazione dei certificati del conto di bilancio delle 86 province e 14 città metropolitane che costituiscono l’universo di osservazione.

 

La redazione PERK SOLUTION

ISTAT: al via la nuova edizione del Censimento della popolazione e delle abitazioni

Parte nei primi giorni di ottobre la terza edizione del Censimento permanente della Popolazione e delle Abitazioni.
Scopo del Censimento è il conteggio della popolazione italiana e delle sue caratteristiche socio-economiche e strutturali, che rappresenta la base informativa ufficiale pubblica e legale utilizzata nelle decisioni politiche e nei confronti internazionali. Il Censimento fornisce anche importanti informazioni sul patrimonio abitativo delle famiglie.
Fino al 2011 il Censimento generale della popolazione era realizzato ogni dieci anni (salvo qualche interruzione) e aveva carattere universale, coinvolgeva cioè tutte le famiglie sul territorio nazionale. A partire dal 2018 questa modalità è stata sostituita dal Censimento permanente realizzato attraverso una rilevazione a cadenza annuale su un campione di famiglie. Questa novità è resa possibile dalle tecniche statistiche e organizzative innovative e non sminuisce la qualità e la quantità delle informazioni raccolte.
I vantaggi della rilevazione permanente campionaria sono numerosi. I costi di realizzazione sono molto più contenuti; è minore il disturbo della richiesta statistica per le famiglie coinvolte; c’è una maggiore facilità organizzativa della rilevazione a livello comunale; il rilascio dei dati ha cadenza annuale.
Nel 2021 prenderanno parte al Censimento poco meno di 2 milioni e mezzo di famiglie (2.472.400) residenti in oltre 4.500 comuni presenti su tutto il territorio nazionale.
La data di riferimento del Censimento è il 3 ottobre 2021, ossia le risposte ai quesiti inseriti nel questionario devono essere riferite a questa data. I primi risultati saranno invece diffusi a dicembre 2022.
La partecipazione al Censimento rappresenta un obbligo di legge e la violazione dell’obbligo di risposta prevede una sanzione.
Il Censimento permanente della popolazione è realizzato attraverso due indagini campionarie annuali sul territorio,
– una basata sulle liste anagrafiche, la “rilevazione da lista”
Questa rilevazione interessa quest’anno circa 1,7 milioni di famiglie, le quali stanno ricevendo in questi giorni una lettera che le invita a compilare il questionario per mezzo della piattaforma online, utilizzando le credenziali di accesso riportate nell’informativa ricevuta, oppure presso uno dei Centri Comunali di Rilevazione. Dall’8 novembre le famiglie non ancora rispondenti possono essere contattate dal Comune o ricevere una visita da parte del rilevatore. La rilevazione da Lista prende avvio il 4 ottobre e termina il 23 dicembre 2021;
– l’altra su un campione di indirizzi, la “rilevazione areale”.
Per la rilevazione areale sono chiamate invece a partecipare circa 700mila famiglie, informate tramite locandina e lettera non nominativa presso gli indirizzi verificati. In questo caso la compilazione del questionario avviene attraverso un’intervista faccia a faccia presso il proprio domicilio con un rilevatore, o mediante autocompilazione del questionario su un tablet fornito dallo stesso rilevatore presso il proprio domicilio. In alternativa si può effettuare l’intervista presso uno dei Centri Comunali di Rilevazione. La rilevazione Areale inizia il 14 ottobre (dopo la verifica degli indirizzi da parte del rilevatore) e termina il 18 novembre 2021.

Istat, le unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni Pubbliche

Sulla base del Sistema europeo dei conti (SEC 2010, definito dal Regolamento (Ue) del Parlamento europeo e del Consiglio, n. 549/2013) e delle interpretazioni del SEC stesso fornite dal Manual on Government Deficit and Debt pubblicato da Eurostat (Edizione 2019), l’Istat predispone l’elenco delle unità istituzionali che fanno parte del settore delle Amministrazioni Pubbliche (Settore S.13).

Nell’ambito delle statistiche di contabilità nazionale, per tale settore, l’Istat compila il conto economico consolidato che costituisce il riferimento per gli aggregati trasmessi alla Commissione Europea, in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Deficit Eccessivi annesso al Trattato di Maastricht.

I criteri utilizzati per la classificazione delle unità istituzionali nei settori definiti dal SEC sono di natura statistico-economica (si veda la Nota esplicativa) e sono soggetti a continui approfondimenti e precisazioni – svolti in accordo con le Autorità Statistiche Europee – al fine di garantire la necessaria armonizzazione a livello europeo.

L’elenco sintetico 2021 è riportato in allegato. La lista esaustiva verrà pubblicata entro il 24 ottobre.

Ai sensi dell’art. 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n.196 e ss.mm. (Legge di contabilità e di finanza pubblica), l’elenco riportato nell’Allegato 1 è altresì pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 234 del 30 settembre 2021.

L’elenco precedente è disponibile nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 275 del 4 novembre 2020 (rettifica dell’elenco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 242 del 30 settembre 2020).

Vedi anche Nota esplicativa 2021

ISTAT, i nuovi indici dei costi di gestione dei rifiuti

L’ISTAT ha pubblicato l’aggiornamento al 2020 degli indici annuali dei costi di gestione dei rifiuti con base di riferimento 2015=100.
Gli indici dei costi di gestione dei rifiuti si riferiscono alle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e al recupero dei materiali (divisione 38 dell’Ateco 2007). Sono calcolati con la formulazione di Laspeyres e sistema di ponderazione fisso, riferito all’anno 2015.
Tali indici misurano l’andamento nel tempo dei costi di produzione delle attività di gestione dei rifiuti, con riferimento all’acquisto di beni e servizi, al costo del personale dipendente e al costo d’uso del capitale.
Tra il 2019 e il 2020 l’indice di costo della gestione dei rifiuti mostra una riduzione dello 0,4% che è il risultato dalla diminuzione del prezzo degli acquisti di beni e servizi (-0,6%), della stazionarietà delle spese del personale (0,0%) e dell’aumento del costo d’uso del capitale (+0,8%).
Rispetto ai due sotto-settori economici che compongono l’indice totale, l’andamento dei costi nel 2020 è molto simile nel settore delle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (-,4%) e in quello del recupero dei materiali (-0,3%).
Le serie dal 2010 al 2020 dei livelli degli indici in base 2015=100, totali e dettagliate distintamente per componenti di costo e per sotto-settore economico, sono disponibili nell’Appendice Statistica allegata alla presente Nota Informativa.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Il set di indicatori del Bes nelle province e città metropolitane

L’Istat ha aggiornato il set di indicatori del Benessere equo sostenibile (Bes) nelle province e città metropolitane italiane.
Le tavole pubblicate contengono i dati e i metadati relativi ai 55 indicatori Bes dei territori – edizione 2020.
Il progetto “Misure del benessere dei territori”, inserito nel Programma Statistico Nazionale, è stato avviato dall’Istat per costruire un sistema di indicatori coerenti con il framework Bes adottato a livello nazionale e utile a soddisfare la domanda di informazione statistica territoriale. Con il rapporto sul Bes si presentano ogni anno i risultati di un’iniziativa che pone l’Italia all’avanguardia nel panorama internazionale in tema di sviluppo di indicatori sullo stato di salute di un Paese che vadano oltre il Pil.
Il rapporto non è solo un prodotto editoriale ma una linea di ricerca, un processo che assume come punto di partenza la multidimensionalità del benessere e, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori, descrive l’insieme degli aspetti che concorrono alla qualità della vita dei cittadini.

Allegati: Rapporto BES 2019.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION