Skip to content

Conferenza Stato-città, rinviato l’esame sul Fondo di solidarietà comunale 2026

La Conferenza Stato-città del 23 ottobre 2025 ha rinviato l’esame sull’all’adozione della nota metodologica di alimentazione e riparto del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) 2026. Nel corso della seduta, l’ANCI ha richiesto il rinvio del punto in attesa della definizione del quadro normativo della manovra di bilancio, in quanto la determinazione del Fondo di solidarietà si fonda sull’aggiornamento – eventualmente oggetto anche di revisione metodologica – dei fabbisogni e delle capacità fiscali standard, argomenti che non sono ancora stati portati all’esame della Conferenza.

Il quadro degli interventi che coinvolgono i Comuni nell’ambito della legge di bilancio è ancora incompleto anche con riferimento a interventi auspicati ma non entrati nella stesura attualmente nota del ddl Bilancio, quali in primo luogo l’ipotesi di fuoriuscita di Roma Capitale dalla parte perequativa del FSC, che porterebbe indubbi benefici in termini di semplificazione e attenuazione degli squilibri orizzontali, considerando la dimensione e le caratteristiche peculiari di Roma.

Anci concorda sulla necessità di contenere i rischi di ritardo rispetto al termine di legge di emanazione del provvedimento (15 novembre), tuttavia la tempestività nella decisione deve essere esercitata sulla base di un quadro esaustivo, trattandosi del principale trasferimento ordinario per il comparto comunale. Si osserva inoltre che uno dei problemi principali risiede nell’eccessiva lunghezza dei tempi procedurali finali interni (controlli, firme) su cui sarebbe opportuna una riflessione specifica.

Nel merito del provvedimento, pur riconoscendo alcuni avanzamenti nel percorso di riforma del Fondo e di alimentazione con risorse statali, va sottolineata la tuttora persistente prevalenza del finanziamento orizzontale delle differenze di risorse indotte dalla perequazione (nel 2026 il finanziamento verticale copre il 42% degli sbilanci).

Ciò avviene, come più volte segnalato dall’Anci, in un contesto economico profondamente mutato, caratterizzato dall’elevata inflazione del 2022-2023 che spinge sui costi dei Comuni per servizi e oneri contrattuali, nonché dalla pressione dovuta alla crescita delle esigenze di assistenza sociale, a fronte della forte rigidità delle fonti di entrata propria.

 

Condividi:
Per più informazioni... contattaci:

Altri articoli