Nulla la cartella priva delle modalità di calcolo degli interessi

E’ nulla, per difetto di motivazione, la cartella esattoriale in cui non sono specificati i criteri di calcolo degli interessi. In base a tale principio, già esposto dalla Commissione tributaria provinciale in primo grado, la CTR per il Lazio, con sentenza del 16/02/2021, n. 969/10,  ha respinto l’appello dell’Agenzia delle Entrate e, parimenti, respinto il ricorso per lite temeraria del contribuente trattandosi di materia oggetto di recenti pronunce di Cassazione. Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate Riscossione – eccepita la improcedibilità del ricorso per violazione dei termini della procedura di mediazione- ha dedotto che il calcolo degli interessi è normativamente previsto dall’art. 30 DPR 602/73 e dal Decreto Ministeriale D.M. 28 luglio 2000, sicché gli interessi non devono essere calcolati in seno alla cartella di pagamento. Con ordinanza n. 21851/2018, la Suprema Corte aveva enunciato il principio secondo cui: “La cartella esattoriale fondata su una sentenza passata in giudicato deve essere motivata nella parte in cui venga richiesto per la prima volta il pagamento di crediti diversi da quelli contenuti nell’atto impositivo oggetto del giudizio come quelli afferenti gli interessi per i quali deve essere indicato, pertanto, il criterio di calcolo seguito”.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Province e Città metropolitane: ulteriori 1,150 miliardi per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti

Dopo il via libera dalla Conferenza Stato-città del 25 marzo 2021, allo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, Province e Città metropolitane avranno a disposizione ulteriori 1,150 miliardi per il triennio 2021-23 per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti nella rete stradale di loro competenza.
La dotazione di 1,150 miliardi per il triennio 2021-23 dovrà essere impiegata per aumentare il grado di sicurezza e di fruibilità di ponti e viadotti sulla rete stradale gestita da Province e Città metropolitane, che rappresenta oltre l’80% della viabilità extra urbana del Paese. Il provvedimento fa parte di una strategia complessiva più ampia e sistemica per aumentare la sicurezza delle infrastrutture a beneficio di tutti gli utenti. Ulteriori risorse potranno essere reperite con la nuova programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione.
Tra gli interventi ammessi, il monitoraggio anche tecnologico degli elementi strutturali, l’adeguamento delle barriere di sicurezza, il rafforzamento dei piloni e altre misure antisismiche o di protezione dal rischio idrogeologico. Nella manutenzione straordinaria rientrano anche le opere di demolizione e ricostruzione.
Le risorse sono state ripartite tra le varie Province e Città metropolitane secondo criteri oggettivi, predisposti dalle strutture tecniche del Ministero e condivisi con Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e UPI (Unione delle Province d’Italia), che tengono conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche della rete stradale, nonché delle azioni (antropiche, sismiche, idrogeologiche) alle quali sono sottoposte le strutture.
Con l’approvazione del decreto (che deve ora essere registrato dalla Corte dei Conti prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale) gli enti locali, venendo a conoscenza degli importi assegnati, potranno predisporre fin da ora i piani operativi di intervento all’interno dei loro bilanci.
Il decreto si inserisce in un programma più ampio di interventi per la manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria nel triennio 2021-23. Nel complesso Province e Città metropolitane hanno infatti a disposizione finanziamenti di oltre 2,5 miliardi per il solo triennio 2021 – 2023, poiché con precedenti provvedimenti sono già stati assegnati circa 1,4 miliardi.
Considerando le assegnazioni per area geografica, il decreto ripartisce circa 440 milioni a Province e Città metropolitane nel Nord Italia, 264 milioni agli enti del Centro e circa 446 milioni agli enti del Sud Italia. Risorse che, rispetto a quelle indirizzate alle grandi opere, possono produrre un più veloce ritorno in termini economici e occupazionali sui territori.
Le strutture tecniche del ministero monitoreranno le attività dei soggetti attuatori per verificare il regolare sviluppo dei piani di intervento.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Termini per l´invio proposte su manutenzione straordinaria e efficientamento energetico

il  Ministero dell’Istruzione  con nota del 22 marzo ,  ha indicato i termini per l’invio delle  proposte  degli interventi di manutenzione straordinaria,  efficientamento  energetico ma  anche  di nuova  costruzione,  messa in  sicurezza e cablaggio  degli  edifici  scolastici  di  competenza  delle Città metropolitane e  Provincie.
Le  proposte  dovranno pervenire,  attraverso l’apposito applicativo del Ministero  dell’Istruzione,   attivo a  partire dalle ore 10.00 del giorno 30 marzo 2021,  entro e non oltre le ore 18.00 del giorno 30 aprile 2021.
Lo  scorso   10 marzo è  stato infatti   firmato dal Ministro, Patrizio Bianchi,  il   Decreto Ministeriale n. 62 , attualmente in corso di registrazione presso gli organi di controllo, con il quale sono  state  ripartite  le risorse pari a euro 1.125.000.000, sulla base degli stessi criteri stabiliti dal DPCM 7 luglio 2020, ossia il numero degli studenti e il  numero degli edifici scolastici. Gli importi spettanti a ciascuna Provincia, Città metropolitana ed ente di decentramento regionale sono indicati nell’allegato prospetto .

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Via libera dalla Conferenza al riparto dei fondi Covid

La Conferenza Stato-Città del 25 marzo 2021 ha dato il via al riparto di 1,65 miliardi totali per gli enti locali (report della seduta).

Per quanto riguarda i criteri e le modalità di riparto dell’incremento di 220 milioni di euro del fondo per l’esercizio delle funzioni degli Enti locali, di cui all’art.106, comma 1, del DL 34/2020 il Tavolo di confronto, tenendo conto delle risorse disponibili, ha espresso l’orientamento di procedere al riparto dell’acconto 2021 finalizzando le risorse disponibili in due macro ambiti di riparto:
1. 130 milioni di euro, sulla base dei criteri e delle modalità di riparto di cui alla metodologia adottata in sede di riparto del saldo 2020 del fondo di cui all’articolo 106 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze del 14 dicembre 2020, Allegato A – Nota metodologica Comuni), con aggiornamento delle informazioni relative alle entrate ai dati relativi a tutto l’anno 2020;
2. 70 milioni di euro, sulla base di una stima della riduzione del gettito 2021 relativo all’addizionale comunale IRPEF, principalmente dovuta alla traslazione sul 2021 degli effetti della crisi del 2020. A legislazione vigente, infatti, è previsto che il versamento dell’addizionale è effettuato in acconto e a saldo. Il versamento a titolo d’acconto è stabilito nella misura del 30% dell’addizionale ottenuta applicando l’aliquota fissata dal comune per l’anno precedente al reddito imponibile dell’anno precedente. Il versamento a titolo di saldo
è effettuato l’anno successivo sulla base del reddito imponibile dell’anno cui si riferisce e tenendo conto dell’aliquota effettivamente deliberata dal comune e dell’acconto già versato. È presumibile, pertanto, che gli effetti economici della crisi epidemiologica del 2020 possano manifestarsi sul gettito dell’addizionale comunale versato nel 2021, che riflette nella gran parte quanto dovuto per l’anno precedente.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION